Giuseppe Conte adesso fa i conti con il disastro umbro. Il premier è sempre più solo, più debole e senza una maggioranza solida che possa permettergli di conservare la poltrona di palazzo Chigi fino a fine legislatura. Il professore di Foggia sa bene che il segnale umbro è sinistro: venti punti di distacco tra la coalizione di centrodestra e quella di centrosinistra e 5s sono un avviso di sfratto chiaro per l'esecutivo giallorosso. Ma a quanto pare Conte si trova talmente a suo agio tra le stanze dei bottoni che non ha intenzione di mollare la presa sulla poltrona. Anzi la blinda nonostante il tonfo drammatico. A chi gli chiede se questa consultazione regionale possa avere conseguenze dirette sull'esecutivo, Conte ha risposto citando "Meraviglioso" di Domeico Modugno: "Io in discussione? Non ho niente, ma ho il sole, il cielo e il mare". Il premier insomma pensa a cantare mentre la sua maggioranza va a picco. I numeri sono chiari e per l'asse tra il Pd e i Cinque Stelle di fatto si tratta di una "figuraccia" in piena regola. La Tesei si è imposta con il 57,5 per cento dei consensi contro il 37 di Bianconi. E così comincia l'assedio alle porte di palazzo Chigi. Salvini ai microfoni di Radio 24 non ha usato giri di parole: "Questo non è un governo che rappresenta gli italiani. Non penso possano andare avanti per molto".
E anche dalle sponde grilline arriva la sirena di allarme con Di Maio che di fatto boccia questo esperimento che ha visto M5s e Pd uniti in coalizione per una tornata elettorale. I Cinque Stelle hanno raccolto appena il 7 per cento. E a poco è servita la passerella di Conte in Umbria.
I premier non riesce a rilanciare i consensi per questo governo giallorosso che tra le altre cose si appresta a varare una manovra piena di tasse. Ma Conte si consola con Modugno ignorando l'avviso di sfratto arrivato questa notte durante lo spoglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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