Botta e risposta. Prima colpisce Salvini, poi replica Conte. Dalle parti del governo l'aria non è delle migliori, si sa. Lega e M5S si dividono su numerosi temi, che vanno dalla via della seta alla flat tax, ma soprattutto tra i leader sembra esserci un po' di maretta. Per ora nessuna "crisi", ma le voci che trapelano dai corridoi di Palazo Chigi, Viminale e ministero del Lavoro fanno intendere una certa tensione.
Ieri un retroscena del Corriere aveva riportato l'irritazione di Matteo Salvini per il protagonismo del premier. "Conte ha compiuto un atto violento contro il ministro Fontana e si è messo a fare il fenomeno in Consiglio dei ministri", avrebbe detto il leader della Lega. Il riferimento è alla decisione di Palazzo Chigi di far togliere il patrocinio al Congresso mondiale delle famiglie dove Salvini andrà mentre i grillini (e il premier) non intendono neppure avvicinarsi. Non è la prima volta che il leghista si sfoga contro il premier: "Così non reggiamo", disse solo a inizia febbraio.
A quel retroscena, di fatto non smentito ufficialmente, risponde lo stesso Conte. Ai suoi collaboratori, sempre secondo il Corriere, il presidente del Consiglio avrebbe detto di avere "una pazienza infinita" e di voler servire "solo l'interesse degli italiani" da "uomo di Stato" come si ritiene essere.
Il fatto è che Di Maio e Salvini continuano a darsi spallate politiche e da campagna elettorale (per le europee) e Conte finisce col trovarsi nel mezzo.L'irritazione di Palazzo Chigi sarebbe concentrata soprattutto sul titolare del Viminale che, secondo il quotidiano di via Solferino, verrebbe accusato senza remore di "comportarsi come un superuomo".
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