Quei colpi di tosse sono di troppo. O meglio, non lo sarebbero in condizioni normali, ma nel pieno della pandemia da coronavirus sì. Non è passato inosservato il ripetuto tossire di Giuseppe Conte, così come in molti hanno notato quel tirar su col naso e i cali di voce durante la diretta a Otto e Mezzo su La7. Sintomi che non sono sfuggiti neppure a Lilli Gruber, seduta allo stesso tavolo del premier. Entrambi senza mascherina.
Sulla salute del presidente del Consiglio si sono subito scatenati i social. Online c'è chi scherza: "Ma è humor nero notare i colpi di tosse e scatarratine di Conte?", scrive Nicola su Twitter. "La Gruber si allontana sempre più", sorride Antonella. Le fa eco Giuseppe: "Se continua così lei va a condurre su Rete4 per sicurezza". Per Luciano, invece, la conduttrice chiamerà a breve "le squadre di sanificazione dello studio".
Gli sguardi sospetti della dott.ssa Gruber ai continui colpi di tosse del Presidente Conte. #Conte #Ottoemezzo
— Andrea Pinto (@_AndreaPinto) November 23, 2020
Altri utenti si sono invece posti alcune domande. Una su tutte: perché il premier, con presunti sintomi simil-influenzali, non indossava Dpi nello studio televisivo? "Fossi la Gruber farei mettere la mascherina a Conte", dice Eugenio. Non sarebbe stato meglio concedere un'intervista da remoto? "Conte ha fatto il tampone prima di entrare in trasmissione? - si chiede Antonio - C'è una Gruber terrorizzata dalla sua tosse". Della stessa idea anche Massimo: "Non ha detto nulla di particolare, ma con la tosse e l'aria provata, Conte senza mascherina non promette nulla di buono". Nè per lui, né per la conduttrice. Anche se non manca chi ipotizza possa essergli semplicemente andata di traverso l'acqua.
#Ottoemezzo #la7 #conte al terzo colpo di tosse la #gruber lo caccia via pic.twitter.com/F6Ui1acG35
— @romatristezza (@romatristezza) November 23, 2020
Al di là del presunto raffreddore, molti i punti politici toccati dal presidente del Consiglio durante l'intervista. Dal Mes ("le risorse non mancano") fino alla porta chiusa ad un possibile coinvolgimento di Draghi nel governo ("mi fido di Gualtieri"). Passando per l'ad della Rai Salini ("sta facendo bene, non confermo le dimissioni") e per il rapporto tra maggioranza e Forza Italia ("dialogo chiaro, ma distinzione di ruoli"). E mentre domani, in occasione del Consiglio dei ministri, si saprà finalmente il nome del commissario alla sanità della Regione Calabria, tutte le attenzioni sono rivolte al Natale. Conte è tornato a ribadire la linea del governo: permettere lo shopping natalizio e lo scambio dei doni, ma con meno socialità.
Entro fine mese le Regioni dovrebbero essere tutte o "gialle" o "arancioni", tuttavia per le festività verrà varato un dpcm ad hoc. Dunque niente vacanze sulla neve ("incontrollabili", spiega Conte), ma forse le scuole riapriranno prima del 25. "Siamo lavorando per questo", assicura. Poi avverte: "Sarà un Natale diverso dal solito".La tosse di #Conte
— Adriana Spappa (@AdrianaSpappa) November 23, 2020
Che stia covando qualcosa?
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