Dopo mesi di tira e molla, polemiche politiche, ritardi e proteste, finalmente la nave rigassificatrice arriva a Piombino anche se l'accoglienza non è delle migliori.
I comitati cittadini si sono infatti mobilitati organizzando nella mattinata di ieri un corteo per le strade della città e poi un flash mob al porto dove in serata è attraccata la nave Golar Tundra di Snam. Nonostante il numero limitato di contestatori appartenenti a Comitato «No rigassificatore Piombino» (una cinquantina di persone), rimane un approccio del no a tutto sui temi ambientali ed energetici duro a morire in una parte (per fortuna minoritaria) degli italiani.
La manifestazione di ieri è solo l'ultima in ordine di tempo, nei mesi passati ci sono stati quasi settanta iniziative contro il rigassificatore con cortei, raduni, sit in.
Eppure il rigassificatore di Piombino è una struttura di interesse nazionale, imprescindibile nel percorso di diversificazione dei fornitori e delle fonti energetiche che sta portando avanti l'Italia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e il calo delle forniture di gas da Mosca.
Le proteste non hanno ragion d'essere anche perché la nave, come spiegato dal governatore della Toscana Eugenio Giani, rimarrà per un periodo di tre anni e un'analoga installazione è stata fatta a Ravenna senza che vi fossero manifestazioni o cortei.
La nave rigassificatrice Golar Tundra, acquistata da Snam a Singapore, è arrivata scortata nel Mediterraneo dalla Marina Militare. Le operazioni di attracco e ormeggio alla banchina industriale del porto sono iniziate dopo che è terminato il traffico marittimo commerciale dei traghetti per le isole, in particolare da e per l'Elba.
La Golar Tundra, lunga circa 292,5 metri, larga circa 43,4 metri e alta circa 55 metri, è dotata di quattro serbatoi di stoccaggio di Gnl. Costruita nel 2015, ha una capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l'anno. Il rigassificatore sarà operativo a maggio e, insieme all'altra nave di Ravenna, dovrebbe contribuire al 13% del fabbisogno energetico nazionale. Ciò significa che, se da un lato contribuirà ad evitare nuovi aumenti del prezzo del gas, dall'altro accrescerà la sicurezza energetica italiana ed è proprio con questo intento che Snam ha acquistato la Golar Tundra nel giugno 2022 per un corrispettivo di 350 milioni di dollari.
In attesa che entrino in funzione le due navi a Piombino e Ravenna, ad oggi l'Italia ha tre rigassificatori nonostante da tempo si parli di incrementarne il numero. Negli anni non si sono realizzati gli impianti di Gioia Tauro e Porto Empedocle che, allo scoppio della guerra in Ucraina, avrebbero fatto molto comodo al nostro paese. Il gas liquefatto può essere infatti trasportato via mare senza la necessità di gasdotti ma necessita poi di impianti per rigassificarlo.
In Europa sono in fase di studio e sviluppo dieci nuovi progetti di navi rigassificatrici: sei in Germania, uno in Olanda, Estonia e Finlandia, e uno in Francia. Di questi, spiega Snam, ben nove prevedono una collocazione in luoghi fortemente antropizzati come porti cittadini o località lungo la costa.
Piombino è stata scelta come località perché, per i tecnici del governo Draghi, sarebbe stata l'unica in grado di assicurare le necessarie caratteristiche (pescaggio del fondale, lunghezza della banchina e prossimità alla rete di trasporto) per fare entrare il rigassificatore in funzione nei tempi compatibili con la crisi energetica.
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