Sembra passata un'eternità dai giorni turbolenti dei Dpcm di Giuseppe Conte e delle annesse conferenze stampa in prima serata, che tanto hanno fatto discutere durante la prima fase della pandemia. E invece rieccolo, Matteo Renzi, pronto a prendere in giro il Conte decaduto dopo aver provocato la caduta del governo giallorosso, spianando la strada di Palazzo Chigi a Mario Draghi.
Tra i due, come per certi versi è ovvio, non corre buon sangue e Renzi non si lascia sfuggire l'occasione per commentare l'ennesima disavventura dell'ex avvocato del popolo italiano. Scrive il leader di Italia viva sulle sue pagine social: «Il professor Conte ha scritto lo Statuto dei Cinque Stelle con la stessa chiarezza con cui scriveva i Dpcm: il risultato è l'esplosione del Movimento. E questa volta non c'è stato nemmeno bisogno di combatterli: hanno fatto tutto da soli». Il post è corredato dall'hashtag #StelleCadenti. Il senatore di Firenze infierisce dopo che Conte - ospite lunedì sera di Otto e Mezzo - aveva liquidato con un altro sfottò le mosse politiche dei renziani: «Rispetto i tormenti del giovane Renzi, non so quale prospettiva politica si darà, se starà a destra o starà a sinistra». A quanto pare è complicato archiviare le ruggini risalenti alla caduta del secondo governo Conte, con il leader Iv nei panni del guastatore e il futuro capo (ora «sospeso») del M5s costretto a lasciare la presidenza del Consiglio. Un'esperienza a Palazzo Chigi caratterizzata proprio dall'emanazione degli ormai celebri Dpcm per fronteggiare l'emergenza Covid e da molte scelte comunicative criticate da una grossa fetta di italiani.
È l'eterno ritorno del Conte di due anni fa, nonostante ora l'ex premier giallorosso sia affaccendato in faccende sicuramente meno importanti ma altrettanto complesse, alle prese con i cavilli degli Statuti dei Cinque stelle. E così mentre i sostenitori dell'avvocato di Volturara lo difendono a spada tratta, gli oppositori cavalcano l'onda del tormentone rilanciato da Renzi. Tra gli slogan più gettonati su Twitter e Facebook c'è «adesso i grillini dovranno trovare un bravo avvocato». L'utente Elena Visconti cinguetta con una vignetta apprezzata da 421 followers. È tutto un giocare sulla professione di Conte, l'avvocato finito vittima di un ricorso. Scrive Marieta: «La leadership dell'avvocato è svanita in tribunale». Tantissimi sui social rilanciano la frase di Renzi sui Dpcm. Poi c'è Marco Paleari che su Twitter obietta: «Che lo Statuto sia un atto fondamentale di un'associazione lo so perfino io che sono ignorante come una maniglia. Ora, che un avvocato e docente di diritto ne definisca l'eventuale illegittimità come un cavillo burocratico è francamente lunare».
Bond, invece, torna al periodo della prima ondata di Coronavirus: «Il peggio deve ancora venire: prima o poi le malefatte, i Dpcm, le mancate zone rosse fatte da Conte e Speranza durante la prima fase della pandemia verranno fuori». Su Facebook Pasquale Cascone commenta il post dell'ex rottamatore del Pd: «Renzi disse che i Cinque stelle per distruggerli bastava farli governare, la profezia si sta avverando». Carloglia, che si definisce antifascista e di sinistra, twitta: «Conte ha scritto lo Statuto M5s con la stessa chiarezza con cui scriveva i Dpcm, mi immagino se avesse dovuto scrivere il Pnrr, in inglese poi».
Asinu Press, profilo di un portale di informazione degli studenti dell'Università di Salerno, commenta, ricordando il 2020: «Ma anche voi ogni volta che sentite la voce di Conte ritornate mentalmente ai lockdown e ai Dpcm del 2020? Davvero sono già passati quasi due anni?». Giovanni De Santis cita le conferenze stampa: «Conte ha sempre il solito stile da conferenza stampa #dpcm #covid».
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