Coronavirus, Calderoli: "Stato paghi buona parte degli stipendi o rischio violenze"

Il senatore della Lega giudica le misure economiche assunte finora dal governo del tutto insufficienti e ammette di temere azioni violente di cittadini esasperati

Coronavirus, Calderoli: "Stato paghi buona parte degli stipendi o rischio violenze"

I provvedimenti emessi dal governo per fronteggiare le conseguenze economiche dell’emergenza coronavirus, come il decreto "Cura Italia", sono ritenute del tutto insufficienti dal vicepresidente della Lega del Senato Roberto Calderoli.

"Posso anche apprezzare gli sforzi di Conte, e apprezzo che si sia tolto la pochette, ma qui servono gli stipendi ai cittadini, non i buoni pasto! Non bastano le misure assunte stasera dal governo, non bastano i buoni spesa, le mancette o altro. Ci serve ben altro", ha dichiarato Calderoli. L’esponente leghista sottolinea che la situazione è complicata perché gli italiani avranno tante scadenza da onorare nei prossimi giorni: "Non c'è solo il frigorifero da riempire: ci sono da pagare i mutui, gli affitti, le bollette, altre spese non dilazionabili. Servono gli stipendi, non i buoni per la spesa".

Se non si lavora, precisa Calderoli, non si guadagna ma le spese non si fermano. Per questo servono nuove e più incisive misure da parte del governo. "Chi ha un anziano in casa di riposo o con una badante come paga questo mese se non prende lo stipendio? Perché qualche azienda è riuscita a pagare regolarmente gli stipendi di marzo, ma la maggior parte non ci è riuscita: i continui decreti leggi lunghi come enciclopedie, tra le loro lenzuolate di norme, elencano Cig e altri strumenti che, anche se avessero esito positivo, andrebbero a regime forse prima dell'estate ad essere ottimisti".

Una proposta per dare un sostegno agli italiani la avanza lo stesso Calderoli. Quest’ultimo chiede allo Stato di farsi carico per almeno due mesi degli stipendi di aprile e maggio dei lavoratori privati e autonomi. In questo modo l’aiuto risulterebbe più facile e veloce da attuare, senza attendere l'infinita procedura per avere la Cig. "Dietro il previo invio dell'iban e dell'ultima busta paga del dipendente da parte dell'azienda – ha aggiunto il senatore- lo Stato deve versare almeno l'80% dell'indennità dell'ultima busta paga e per gli autonomi e le partite Iva almeno l'80% di un dodicesimo di quanto fatturato nell'ultimo anno. Se così non sarà le aziende non sospenderanno i lavori ma chiuderanno, i dipendenti saranno disoccupati e le partite IVA non ripartiranno e non si potranno pagare mutui, affitti e altro con conseguente ulteriore ricaduta economica negativa. Bisogna pagare almeno l'80% a tutti questi lavoratori".

Il timore è che possano scoppiare violenze se non si aiutano economicamente i cittadini in questa fase di emergenza coronavirus."O facciamo così – ha avvertito Calderoli- o rischieremo gravi tensioni sociali, rischieremo gli assalti alle diligenze e ai forti, e le prime avvisaglie purtroppo le abbiamo già avute".

Il riferimento è ai fatti di Palermo dove alcuni cittadini hanno creato disordini in un supermercato perché volevano fare la spesa senza pagare.

La paura è che la situazione sanitaria legata al coronavirus possa accendere una miccia che potrebbe far esplodere la situazione da un momento all'altro, soprattutto in quelle zone d'Italia dove la disoccupazione è alta e la criminalità continua ad essere una piaga. Come ha raccontato Il Corriere della Sera, sui social network ci sono segnali preoccupanti: gruppi organizzati di antagonisti o frange estreme di varie fazioni politiche potrebbero puntare a innescare azioni sul modello dei gilet gialli francesi.

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