Così il corpo del Pontefice resterà integro per giorni

Con la "Tanatoprassi" si preserva il defunto in modo che la salma possa essere esposta

Così il corpo del Pontefice resterà integro per giorni

A nessun Pontefice, dopo il decesso, viene eseguita l'autopsia perché, essendo ogni Papa seguito da una équipe medica personale, multidisciplinare e pluri specialistica, dall'inizio del mandato fino alla fine, non sono mai sorti dubbi sulle patologie sofferte ed in atto, comprese le cause di morte, che non hanno mai avuto necessità di verifiche strumentali o legali. Nel caso di Papa Francesco l'esito finale è stato attribuito ufficialmente ad un ictus emorragico cerebrale, e questa è stata una diagnosi clinica, ovvero certificata dall'osservazione medica dei sintomi del paziente terminale nel suo letto della residenza di Santa Marta, senza bisogno che la stessa venisse approfondita o confermata da esami radiologici.

Dopo la morte di ogni Pontefice però, è prassi e tradizione sottoporre il suo corpo ad una procedura chiamata «Tanatoprassi», una tecnica igienica-conservativa per preservare il corpo del defunto prima della sepoltura, per contrastare i naturali processi di decomposizione e consentire l'esposizione pubblica del feretro ai fedeli, soprattutto se questa, come nel caso di Bergoglio, avrà la durata di quattro giorni, cioè dal martedì fino a venerdì sera, in attesa del funerale solenne fissato per la mattinata di sabato prossimo. Tale procedura, che permette di mantenere l'aspetto naturale del defunto per diversi giorni, senza ricorrere al congelamento o a trattamenti estremi, deve necessariamente essere eseguita nelle ore immediatamente successive al decesso, per bloccare sul nascere il deterioramento cellulare, innescato da autolisi e batteri, una distruzione che inizia ad intervenire subito dopo l' arresto cardiocircolatorio, quando nessun tessuto riceve più ossigeno.

Questa tecnica fu introdotta nel 1995 da Andrea Fantozzi, fondatore dell'Istituto Italiano di Tanatoprassi (I.N.I.T.) ed è un trattamento post-mortem che nulla ha a che fare con la mummificazione o con l'imbalsamazione permanente, ma che si basa sull'iniezione di un fluido conservante nel sistema arterioso, per rallentare il processo di deterioramento innescato dalla decomposizione, seguito da una serie di «cure estetiche» per conservare l'immagine integra e naturale del defunto. I fluidi conservanti utilizzati in genere sono a base di formalina e formaldeide, ma nel caso di Bergoglio è stato usato il «Fluytan» un prodotto più innovativo di cui gli specialisti dell'INIT detengono il brevetto, lo stesso prodotto utilizzato in passato per Papa Ratzinger nel 2022 e prima per Papa Giovanni Paolo II nel 2005, preferito alla formalina per la sua non tossicità, e soprattutto per la capacità di fissare i tessuti cutanei ed interni. Questo composto può essere usato anche a livello topico, applicato con una spugna o con un pennello sulla cute del corpo per conservare la salma senza problemi tra i due e i cinque giorni.

La Tanatoprassi permette di arrestare il processo di decomposizione per alcune settimane, è molto usata il medicina legale per esempio per conservare corpi deceduti a causa di omicidi, o nei casi di riesumazione, anche se una salma trattata con questa procedura garantisce il naturale ritorno in polvere in un tempo massimo di 10 anni, a differenza di quelle non trattate, le quali impiegano diversi decenni a polverizzarsi, dai 40 anni fino ad 80 anni. Oltre alla conservazione dei tessuti interni ed esterni, la Tanatoprassi prevede anche trattamenti estetici per mantenere la pelle del viso e della mani del defunto, ovvero le parti visibili una volta vestito e composto nella bara, sulle quali vengono applicate cere, creme idratanti con coloranti coprenti ed altri prodotti al fine di rendere l'epidermide ancora umida e morbida per qualche giorno, impedirne la veloce trasformazione come la secchezza e la retrazione, donando al contempo una immagine integra e una visione dignitosa e naturale del corpo esposto.

Le spoglie di Papa Bergoglio sono state quindi preparate nel modo migliore per la venerazione pubblica, anche se non sono stati coperti o mascherati, probabilmente perché il trattamento è avvenuto rapidamente per motivi cerimoniali, oppure sono stati lasciati volutamente, quei segni di sofferenza vascolare che tutti abbiamo osservato sul lato sinistro del suo volto, come il vistoso ematoma dal lato temporale fino alla guancia, una macchia ipostatica o una ecchimosi post-mortem, dovuta forse dal prolungato posizionamento del paziente a letto sul lato sinistro durante la procedura, con ristagno di sangue nei tessuti del volto, mentre sono state smentite le ipotesi di una caduta accidentale dal letto.

La salma di Bergoglio andrà incontro ai naturali effetti del tempo entro due settimane dalla morte, un percorso inevitabile anche con l' applicazione della Tanatoprassi, che non fa altro che ritardare la decomposizione del corpo.

Andrea Fantozzi, riconosciuto come massimo esperto da Università ed Istituzioni, ha fondato la prima scuola in Italia dedicata alla Tanatoprassi, contribuendo a formare professionisti certificati che adottano protocolli scientificamente validati, che operano con competenza, assoluta riservatezza e responsabilità nel campo delle esequie funerarie secondo protocolli rigorosi, nel rispetto delle normative italiane e vaticane, evitando l'uso di tecniche invasive sul corpo, preservando le caratteristiche estetiche del volto, e grazie a tale procedura il corpo di Papa Francesco potrà restare esposto per diversi giorni, consentendo l'omaggio collettivo e solenne del suo popolo di fedeli e della comunità cattolica di tutto il mondo.

Post Scriptum: in passato, nel 1958, la salma di Papa Pio XII fu affidata all'intervento conservativo dell'archiatra Riccardo Galeazzi Lisi, il quale mise in atto una pratica sperimentale e rudimentale, non idonea per la conservazione del corpo del defunto, con sostanze chimiche non adeguate, cosa che fece deteriorare rapidamente il cadavere, innalzare la temperatura ed accelerare la decomposizione in poche ore, per cui fu necessario esporre la salma con una maschera sul viso, che appariva marcito e stravolto, con un sorriso sardonico che esponeva i denti. Galezzi Lisi allora fu anche radiato dall'Ordine dei Medici per aver diffuso alcune immagini del Papa in agonia, e bandito a vita dal Vaticano.

Molti personaggi famosi sono stati trattati con Tanatoprassi per preservare il copro durante l'esposizione pubblica prima delle cerimonie funebri e tra

questi ricordiamo Luciano Pavarotti, Nicole Bulgari, Rosa Carniato Benetton, Enzo Jannacci ed il Grande Pelé, esposto a Santos, in Brasile, dove migliaia e migliaia di persone hanno reso omaggio alla leggenda del calcio.

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