Così i finanziamenti dall'Europa finiscono all'Islam radicale dei Fratelli Musulmani

La stessa commissione europea, rispondendo a un'interrogazione dell'europarlamento, ha ammesso di aveer erogato soldi a una serie di associazioni legate all'Islam Politico

Così i finanziamenti dall'Europa finiscono all'Islam radicale dei Fratelli Musulmani

La tendenza dei Fratelli Musulmani in Europa è chiara: “laicizzare” le proprie istanze, portare avanti associazioni in grado di promuovere temi “sensibili” alle orecchie (e alle tasche) delle istituzioni comunitarie. Una strategia che sta funzionando. Così come riportato su Libero nei giorni scorsi, da un'interrogazione al parlamento di Strasburgo presentata dai parlamentari di Identità e Democrazia e di Conservatori e Riformisti sono emerse cifre importanti di finanziamento a gruppi ritenuti vicini alla fratellanza.

La risposta presentata dalla Commissione europea ha offerto un quadro tutt'altro che rassicurante. Ad esempio, è stata riportata la notizia di un finanziamento complessivo di 170mila Euro dal 2013 al 2019 erogato dall'Ue alla Femyso. Si tratta del Forum dei giovani e degli studenti musulmani, formazione ritenuta vicina ai Fratelli Musulmani.

Una pioggia di soldi giustificata in parte per programmi di istruzioni, almeno 125mila Euro, e in parte, per un importo dei restanti 45mila Euro, per progetti relativi a programmi di integrazione e uguaglianza. In poche parole, ponendosi come rappresentanti di istanze sociali delle comunità musulmane, i membri della Femyso sono riusciti a strappare importanti finanziamenti alle casse di Bruxelles.

Una situazione ritenuta allarmante dai parlamentari che hanno presentato l'interrogazione. Tra questi figurano alcuni deputati della Lega. Susanna Ceccardi, esponente del Carroccio a Bruxelles e anche lei tra i firmatari, ha giudicato “inaccettabili” i finanziamenti a favore della Femyso e di altre associazioni vicine ai Fratelli Musulmani, preannunciando ulteriori richieste di chiarimenti.

La Femyso infatti è un'associazione che sta facendo discutere molto in Francia. Marlène Schiappa, ministro dell'integrazione francese e non certo nota per posizioni anti Islam, ha definito il forum dei giovani musulmani “lo pseudonimo dell'islamismo”. Anche perché l'associazione fa parte della Fioe, la Federazione delle Organizzazioni Islamiche in Europa. La stessa che ha promosso iniziative volte a integrare tratti della Sharia negli ordinamenti del Vecchio Continente.

Del resto obiettivo della fratellanza è quello di promuovere il cosiddetto “Islam Politico”, una visione molto conservatore dell'Islam da diffondere anche in Europa con tutti i mezzi possibili. Dalla politica al Soft Power creato grazie a una rete capillare di associazioni per l'appunto, in grado di portare le istanze islamiste all'interno delle istituzioni europee. Non a caso la Femyso non è l'unico forum ad aver beneficiato di fondi comunitari in questi anni. Soldi sono stati erogati ad esempio anche al Collectif contre l'islamophobie en France (Ccif), sciolto nel 2020 dal governo francese dopo l'omicidio del professore Samuel Paty in quanto, secondo le autorità di Parigi, l'associazione è stata ritenuta molto vicina ad ambienti islamisti.

La pioggia di denaro per i Fratelli Musulmani non rappresenta solamente un problema di natura economico. Del resto, i gruppi legati all'Islam Politico hanno già a disposizione molti fondi, le migliaia di Euro erogate dall'Ue sono al confronto centesimi per i loro budget. Dall'estero, tramite filantropi e altri privati, arrivano molti più soldi e inoltre la fratellanza ha storicamente ricevuto sostegno da Paesi come Turchia e Qatar.

Più che altro il problema è di natura politica. Erogare anche un centesimo a un'associazione immersa nella “zona grigia” dell'islamismo vuol dire riconoscimento politico ai gruppi radicali. Un autogol per l'Europa e un pericolo per la sicurezza di tutti.

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