Era il 22 ottobre del 2022 quando, dopo la vittoria alle Politiche, il governo di Giorgia Meloni si insediava con due vicepremier in rappresentanza degli altri due grandi partiti della coalizione: Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, e Antonio Tajani, ministro degli Esteri. Oggi, due anni dopo, Palazzo Chigi diffonde un dossier approfondito sui risultati conseguiti in questo biennio. In «Due anni di governo Meloni, due anni di risultati e traguardi per l'Italia», l'esecutivo rivendica, numeri alla mano, di aver aumentato gli occupati di 834mila unità. E viene subito segnalato un record: 24milioni di occupati in totale. Il tasso di occupazione è ai massimi storici: 62.3%, mentre quello di disoccupazione è il più basso da settembre 2007: 6.2%. Il dossier è composto da 59 pagine. Tra i punti essenziali, pure le politiche in difesa delle donne, della famiglia e della natalità. Il governo rimarca l'aumento dell'assegno unico: 719euro in più, in media, l'anno. E poi il bonus asilo nido: fino a 3.600 euro dal secondo figlio e fino a 3.000 euro lordi per «le madri lavoratrici con almeno due figli». La battaglia demografica è una delle istanze principali del centrodestra guidato da Giorgia Meloni. Per questa materia, vengono elencati pure altri interventi: il «potenziamento del piano asilo nido», «l'adozione» del «Codice delle imprese in favore della maternità», i 60milioni «per i centri estivi» e i «400 milioni per il piano estate». In totale, sono 16 i miliardi di «benefici netti per le famiglie nel 2024».
Certo, Palazzo Chigi ritiene anche la sicurezza un tema chiave. Il documento parte della assunzioni in polizia: 29mila. Mentre gli assunti tra i vigili del fuoco sono quasi 3mila. Il tutto sempre in due anni. I presidi ospedalieri sono cresciuti del 57%, mentre le «operazioni ad alto impatto nelle periferie» sono state più di duemila. Quasi 3mila, poi, gli «sgomberi di case e stabili occupati». E se il modello resta «la rinascita di Caivano», l'esecutivo mette nero su bianco la sua «lotta a tutte le mafie». Le maxi operazioni sono state 193. I latitanti catturati 80. I beni confiscati superano il valore di 4 miliardi. Capitolo immigrazione clandestina, la voce sbarchi e rimpatri racconta una storia chiara: i primi, nel 2024, sono diminuiti del 61% rispetto allo stesso periodo del 2023. I secondi risultano in aumento esponenziale anche rispetto al 2022. Poi c'è il fisco. Il governo evidenzia come, anche grazie anche alla riforma, questo sia diventato «equo» ed «efficiente». Vengono segnalate, tra i vari punti: la pace fiscale, l'abolizione del redditometro, la riduzione delle aliquote Irpef, il taglio del cuneo fiscale, la diminuzione del canone Rai e parecchi altri interventi. Insomma, le «tasse per le famiglie e per le imprese» sono «meno». Parte dello spazio è dedicato al ritorno del «protagonismo» dell'Italia nel mondo. Dalla presidenza del G7, passando per la «voglia d'Italia nel mondo» e per la centralità assunta nelle questioni geopolitiche. Tre, ancora, sono le riforme strutturali previste da qui a fine legislatura: il premierato, l'autonomia differenziata e quella della giustizia. Sempre in relazione agli Esteri, l'esecutivo annovera i 30 progetti del Piano Mattei e i 5,5 miliardi di «dotazione finanziaria iniziale» per lo stesso progetto. Meloni e i suoi rivendicano anche risultati concreti sulle infrastrutture. Il progetto del Ponte sullo Stretto è stato «riattivato», è stato «introdotto» il nuovo Pino Casa e sono stati stanziati 44miliardi per «le strade e le autostrade». E ancora il primato in Europa riguardante il Pnrr, con l'85% di «misure attivate».
Il governo, nelle pagine del dossier, affronta anche gli obiettivi raggiunti in altri ambiti: dall'agricoltura al turismo, passando per la cultura italiana e per la sua tutela, per la scuola, per l' università, per la ricerca, per i giovani e per lo sport.
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