Dopo il boom di ieri, i contagi continuano a crescere con una velocità inaspettata: negli ospedali i ricoveri sono schizzati del 10% in un solo giorno (con un picco ancora più forte del 24% in Umbria). In 24 ore è salito di un punto percentuale il numero dei posti letto occupati in terapia intensiva, arrivando a quota 3%. Ironia della sorte: è la stessa identica percentuale segnata dai bollettini lo scorso anno di questi tempi. Con le uniche differenze che la scorsa estate avevamo a che fare con una curva discendente e con una variante un po' più gestibile. Omicron 5 è veloce e sembra bucare lo scudo dei vaccini, soprattutto nelle persone che hanno fatto la terza dose più di sei mesi fa.
La fotografia scattata dall'agenzia sanitaria Agenas è quella che non vorremmo più vedere. E i dati raccontano di una nuova ondata soprattutto se paragonati a quelli di una settimana fa. In base ai numeri della fondazione Gimbe, i ricoveri ordinati sono aumentati del 25% in sette giorni e del 15% in terapia intensiva.
L'Oms prevede un'impennata di casi in tutta Europa durante l'estate e il direttore dell'organizzazione, Hans Kluge, senza mezze parole dà la colpa alla revoca delle misure anti Covid. Ci siamo rilassati ma qualcosa sta cambiando e, lasciando perdere ogni forma di allarmismo, c'è un dato chiaro: quando sale il numero dei positivi, sale in proporzione anche quello dei casi gravi e mortali. La speranza è che sia un'ondata estiva da smaltire entro la metà di agosto, ricalcando un po' quello che è accaduto in Portogallo dove Omicron ha messo in allerta tutti ma se ne è andata nel giro di qualche settimana. Però qualche precauzione va presa: soprattutto perchè la nuova variante del virus colpisce i bambini non vaccinati con forme gravi che sono il doppio rispetto a quelle riscontrate tra i bambini tra i 5 e gli 11 anni vaccinati. E anche su di loro non ci sono buone notizie, perchè, in base a uno studio dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, pubblicato dalla rivista Lancet, sembra che il vaccino garantisca una protezione solo del 29% contro il contagio e del 41% contro le forme gravi.
Cosa accadrà delle prossime settimane? «Almeno fino a fine agosto non sarà peggiore rispetto alle ultime due, ci molte infezioni e reinfezioni ma i reparti ospedalieri dedicati al Covid sono abbastanza tranquilli» è la previsione del virologo Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia. A preoccupare però il virologo è l'autunno. «Abbiamo due mesi per prepararci e avviare la campagna d'immunizzazione che si spera sarà con i nuovi vaccini, - avverte Pistello - ma vedo che le amministrazioni stanno commettendo lo stesso errore del 2021 chiudendo gli hub troppo presto. Dobbiamo invece essere pronti». La fondazione Gimbe sprona a riprendere la campagna vaccinale e a somministrare la quarta dose ai 4 milioni di fragili che non l'hanno ancora fatta. Ma l'iniezione va fatta ora e non in vista dell'autunno.
«Siamo in una fase di ripresa importante della circolazione virale - analizza il presidente Gimbe Nino Cartabellotta - Abbiamo superato i 50mila casi in media al giorno e si cominciano a vedere delle conseguenze anche negli ospedali. Non tanto in terapia intensiva perchè con Omicron le brutte polmoniti bilaterali sono diminuite di molto, però in area medica l'aumento dei posti letto inizia ad essere rilevante in alcune regioni».
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