Il sottosegretario al ministero dell'Interno nonché deputato Carlo Sibilia, ormai storico esponente del MoVimento 5 Stelle, sostiene che la presentazione di 900 emendamenti sul Green Pass da parte della Lega sia una operazione dal carattere politico.
L'onorevole opera anche un distinguo tra la ragione alla base degli emendamenti portati avanti in materia di Giustizia dal suo partito (che erano sempre circa 900) e quella leghista, che è invece relativa allo stumento predisposto dal governo per tenere a bada il quadro epidemiologico, ossia il Green Pass: "Noi - ha detto il grillino, come riporta l'Adnkronos - abbiamo alzato l'asticella per intervenire contro la mafia, chi invece prova a fare ostruzionismo sulla prevenzione sanitaria intende probabilmente a strizzare l'occhio ai no vax e no pass" . Insomma, il partito guidato da Matteo Salvini starebbe mettendo in campo un'operazione dal tenore strumentale, per solleticare le simpatie di chi ha ancora dubbi sulla vaccinazione e sulla certificazione verde.
La riforma della Giustizia è un'urgenza che l'esecutivo guidato da Mario Draghi deve portare a casa in breve tempo, pure per via delle richieste dell'Unione europea che sono legate al Recovery Fund, dunque alla ripartenza del sistema-Paese. Una misura che l'Italia aspetta da tempo per via - per usare le parole del professor Alfonso Celotto - del "punto di non ritorno" cui siamo giunti. Il Green Pass è invece uno strumento pragmatico di cui la politica discute da qualche settimana. In ogni caso, Carlo Sibilia ha anche aggiunto che "far politica sulla lotta al Covid è una scelta poco saggia". Come se quello sul Green Pass fosse il primo caso di dialettica relativa ad un provvedimento che interessa la gestione pandemica.
Comunque sia, il sottosegretario - apprendiamo - è dunque un fermo sostenitore della certificazione verde, che è una misura pensata per essere obbligatoria. Un po' com'era valso per i vaccini su cui era intervenuta all'epoca l'ex ministro Beatrice Lorenzin mediante decreto. Un obbligo su cui tuttavia l'onorevole Sibilia si era espresso così: "Il vaccino obbligatorio e immediato deve essere quello contro la follia del ministro della Salute Lorenzin", aveva fatto presente nel 2017. In corso c'era il dibattito riguardante quanti e quali vaccini sarebbero dovuti divenire obbligatori per legge.
Sempre per mezzo di quella dichiarazione, il pentastellato aveva scritto peraltro: "....ci trattano come incoscienti. Impongono il tso ai nostri bambini. Questo decreto sarà una delle tante fesserie fatte dal governo Renzi che cancelleremo appena al governo". La questione aveva sollevato naturali polemiche.
L'ex ministro Beatrice Lorenzin, per replicare, aveva anche presentato la sua tesi riguardante il rapporto tra il MoVimento 5 Stelle ed i vaccini: "Sul piano del merito tutto ciò dimostra come il Movimento 5 Stelle faccia finta di essere a favore dei vaccini ma nella realtà li avversi in tutti i modi - aveva fatto presente l'esponente politico che ha guidato il ministero della Salute per ben tre governi - , facendo il controcanto ai no vax, dimostrando così la totale inadeguatezza a misurarsi sui temi scientifici e a
candidarsi a governare i processi a tutela della salute pubblica". Tempi diversi per questioni diverse, dunque. Per quanto Sibilia sembra aver assunto un atteggiamento differente verso questo genere di provvedimenti.
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