Troppo tardi per arginare la variante Delta con le zone rosse. «Con il 20-25% di casi sparsi per l'Italia non riesco a immaginare come si possa fare». Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, riflette sull'andamento dell'epidemia e sulle mutazioni che rendono il virus più contagioso esponendo all'infezione anche chi è stato vaccinato con una sola dose e che, nonostante tutto, ora può ottenere il green pass.
«È stata una sorpresa per tutti. Ci dobbiamo abituare ad adattare regole e comportamenti all'evoluzione del virus». Ma non è d'accordo con il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, che ha ipotizzato chiusure localizzate per impedire la diffusione dei cluster di variante Delta. «Da tempo continuo a dire che bisognava sequenziare e fare le zone rosse in caso di focolai con varianti. Sulla Delta arriviamo in totale ritardo. Bisognava isolare quando sono stati identificati i primi casi. Adesso cosa si vuol fare? Non credo si riesca più a bloccarla in Italia» dice su Sky Tg24. L'epidemiologo è critico nei confronti di certe misure troppo permissive. «Non possiamo attribuire agli italiani nessuna colpa se il messaggio è quello che non c'è più pericolo, che diventa tutta zona bianca, non ci possiamo lamentare - sostiene - se prendono treni o autobus affollati o vanno in vacanza. La battaglia a questo punto è assolutamente politica, sulle regole che i politici prendono, bisogna chiedere a loro cosa succederà. Se consentono al virus di diffondersi e emergono varianti resistenti al vaccino qualcuno la responsabilità se la dovrà pur prendere». Davanti all'impennata di contagi che si sta registrando nel Regno Unito, Crisanti attacca anche la gestione del governo inglese in relazione agli europei di calcio. Vanno riviste le regole della finale, specialmente se a Londra i casi continuano ad aumentare. «Penso che bisognerebbe riflettere, soprattutto sulla capienza, se non altro sui criteri di ammissione allo stadio. Se non ci vogliamo fare male dobbiamo rivedere con realismo questa situazione», ragiona. «Incomincio ad essere molto critico anche con le autorità inglesi, perché hanno detto un mese e mezzo fa che i cambiamenti erano irreversibili e in qualche modo vogliono mantenere la parola, ma permettono la trasmissione di una variante che è potenzialmente in grado di superare le difese indotte dalla prima vaccinazione, con il pericolo che si selezionino varianti resistenti al vaccino. Non è a mio avviso una situazione corretta», afferma Crisanti.
Ma dalla scienza arrivano buone notizie per il vaccino Moderna, capace di proteggere dalle varianti, comprese quelle identificate
in Sudafrica, Nigeria e India, compresa la Delta che sta mettendo in allarme mezzo pianeta. Dopo che la casa farmaceutica ha annunciato l'esito degli ultimi studi sul vaccino il titolo è in rialzo del 4,8% a Wall Street.
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