Nel corso dell’emergenza sanitaria, il premier Giuseppe Conte è parso sempre piuttosto restio ad avviare un vero dialogo con l’opposizione su come gestire la fase del lockdown e le inevitabili ripercussioni economiche provocate dallo stop a quasi tutte le attività.
Del resto, in quel difficile periodo il presidente del Consiglio godeva di una forte popolarità in quanto su di lui, tra conferenze stampa e dpcm vari, si concentrava l’attenzione mediatica. Ma nulla dura per sempre. Nella "fase 2" prima e in quella "3" poi, il gradimento di Conte ha iniziato a calare, così come quello per il governo. Tra gli italiani la paura del coronavirus ha lasciato poco alla volta spazio alle ansie su come riuscire ad arrivare a fine mese.
E così il premier in difficoltà, anche per le liti nella maggioranza che lo sostiene, ha pensato di rivolgersi ai partiti di opposizione per avviare un dialogo su come uscire dalla crisi. Ad annunciare il cambio di passo da parte di palazzo Chigi è stata Forza Italia attraverso una nota. Il partito guidato da Silvio Berlusconi "è naturalmente, come sin dall'inizio della crisi, disponibile al confronto". Nel documento, inoltre, si sottolinea che gli azzurri parteciperanno all'incontro "insieme a Lega e Fdi", un modo anche per rimarcare la coesione nel centrodestra, e che consegneranno al governo "un corposo dossier di proposte ideate per far ripartire il Paese e per utilizzare al meglio le ingenti risorse europee messe a disposizione dell'Italia".
L’invito ad un confronto Conte lo ha rivolto, sempre attraverso una missiva, anche a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia ha spiegato di aver ricevuto una lettera "con la quale Giuseppe Conte mi rinvita a incontrarlo. Aspettiamo un appuntamento da circa due settimane ma mi manda la lettera per dirmi che mi vorrebbe incontrare e io ho ribadito che noi siamo disponibili". La Meloni, però, gela il premier. In modo decisamente polemico, la Meloni ha ricordato il comportamento che Conte ha tenuto negli ultimi giorni: "Visto che ci dobbiamo vedere se ci manda un documento elaborato alla fine di questi 10 giorni di Stati generali... così parliamo non del sesso degli angeli ma di cose concrete, su cui Fdi è sempre disponibile".
Fratelli d'Italia, insieme alla Lega, aveva rifiutato di partecipare agli Stati generali, considerando la sede degli incontri,
Villa Pamphilj, fosse un luogo "non istituzionale". Allo stesso tempo, i due partiti avevano anche puntualizzato che avrebbero avuto un confronto con il premier se si fosse tenuto a Palazzo Chigi.
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