Le farmacie chiedono almeno un milione di dosi di vaccino antinfluenzale. Altrimenti non potranno far fronte alla domanda
«Il ministero ci ha rassicurato: nei prossimi giorni cercherà di sciogliere i nodi per rendere disponibile in farmacia una quota molto più consistente di vaccini antinfluenzali». A confermare la volontà del governo è Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, appena uscito dall'incontro tra le rappresentanze del mondo della farmacia e il ministero della Salute.
Sul tavolo il nodo dei vaccini antinfluenzali che al momento ancora non è stato sciolto. Troppo scarsa la quota messa disposizione delle farmacie decisa della Conferenza Stato-Regioni due giorni fa. Soltanto l'1,5 per cento del totale poco più di 250mila per un fabbisogno stimato tra 1,2 e 1,5 milioni di dosi.
Da giorni Federfarma, Fofi e Assofarm segnalano il rischio di non poter far fronte ad una domanda che quest'anno si prospetta molto più elevata visto che dal ministero della Salute è arrivata la raccomandazione alla vaccinazione anche per categorie considerate non a rischio proprio per evitare la sovrapposizione dei sintomi con quelli del Covid19.
Le regioni per poter coprire le richieste delle categorie fragili e più esposte hanno ordinato quasi 17 milioni di dosi che andranno agli over 65, ai malati cronici e agli operatori sanitari.
Ma il presidente Mandelli evidenzia che dallo stesso ministero oltre che dall'Organizzazione mondiale della Sanità da settimane è partita una campagna che invita tutti a vaccinarsi e dunque la domanda di profilassi sarà molto più alta rispetto al passato. Non solo. «Vaccinare le persone attive significa ridurre in misura importante la circolazione del virus nei luoghi di lavoro, sui mezzi di trasporto, nelle famiglie e non possiamo proprio quest'anno negarci questa possibilità. - insiste Mandelli- E' indispensabile che si aumenti la quota di vaccini destinati alle farmacie a livelli adeguati alle necessità. Non possiamo permetterci un'altra emergenza come quella delle mascherine».
La quota fino ad ora stabilita dalla Conferenza Stato Regioni è «completamente inadeguata» anche per il segretario di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso.
Il coronavirus intanto continua a diffondersi anche se in Italia la situazione al momento è sotto controllo. Aumenta il numero dei tamponi effettuati, superata ieri la quota 100mila ritenuta la soglia minima per garantire il controllo del virus. I nuovi casi positivi sono 1.452 rispetto ai 1.229 di ieri con il totale di casi che arriva 291.442. In crescita anche il numero di decessi: sono 12 rispetto ai 9 di ieri, portando il totale a 35.645.
Prosegue lenta ma ininterrotta la crescita dei ricoverati in terapia intensiva che salgono a 207, 6 pazienti in più di ieri. Sono 63 i ricoverati in ospedale in più per un totale che arriva a 2.285.
I pazienti in isolamento domiciliare sono 38.040.Il numero di nuovi casi più alto si è registrato in Campania (186), Lazio (165), Lombardia (159), Piemonte (117), Emilia Romagna (106) e Puglia (103). Zero nuovi casi in nessuna regione.
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