Dai rifiuti alle pulizie: l'impero coop di Buzzi comandava la città

Non c'era una gara in cui la "Coop 29 giugno" e le sue undici affiliate non partecipassero. Salvini: "Ora un sindaco leghista"

Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati nella cupola affaristica romana
Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati nella cupola affaristica romana

La «cupola» della Capitale ha un volto affaristico che, a un occhio inesperto, potrebbe sembrare innocuo e persino benefico. Servizi di raccolta differenziata dei rifiuti, manutenzione delle piste ciclabili e accoglienza degli immigrati e delle madri single. In realtà, gli appalti concessi dal Comune di Roma e dalle cittadine sono la sostanza del «romanzo criminale» scritto da Massimo Carminati e dal suo braccio destro Salvatore Buzzi.

Tutto ruota attorno alla Cooperativa 29 Giugno che rappresenta il centro di un impero criminale. I rami si chiamano: 29 giugno Servizi, Formula Sociale, Eriches 29, Crd Immobiliare, Sarim Immobiliare, Crisalide, 29 Energy Green Sial e Rogest. A queste si aggiunge la partecipazione a diversi consorzi tra i quali Raccolta Differenziata Roma, Raccolta Differenziata Roma Due e Formula Ambiente. Chiaro che sia proprio il business dei rifiuti a portare in cassa circa il 40% dei 60 milioni di euro del 2013 (poco più di 50 milioni se si escludono i rapporti infragruppo).

Ma nell'informativa del Ros dei Carabinieri la parte più interessante è rappresentata proprio dalla ricostruzione di alcune gare di appalto bandite dall'Ama (la società di igiene urbana della Capitale guidata da Franco Panzironi, anche lui agli arresti). Non c'è gara cui la Coop 29 giugno non partecipi. Bando per la raccolta differenziata porta a porta del luglio 2009: Formula Ambiente vince un lotto per 2,4 milioni. «Pulizie e bonifiche stradali» del 2011: anche qui 29 Giugno e le sue consorelle si portano a casa due lotti per 400mila euro. Pulizia domenicale al termine del mercato di Porta Portese, anno 2011. Chi vince? La 29 giugno ovviamente per 516mila euro.

La raccolta di questi dati potrebbe far pensare che l'amministrazione Alemanno fosse stata prodiga con Buzzi, Carminati & C. Ma l'ampia informativa dei Ros mostra che la 29 Giugno Servizi aveva ottenuto importanti commesse per gli anni 2007 e 2008, ossia durante la sindacatura di Walter Veltroni. Come la pulizia degli autobus della Trambus presso la rimessa di Tor Pagnotta per complessivi 1,1 milioni di euro e la pulizia dell'Auditorium progettato da Renzo Piano (495mila euro). Come erano state vinte queste gare? Ma tramite Cns, il Consorzio nazionale servizi, vero colosso dell'impero della LegaCoop cui Salvatore Buzzi era affiliato. Quest'ultimo ne parla in un'intercettazione del 15 gennaio 2014 in cui descrive sinteticamente il sistema politico-affaristico che fa capo alla sinistra non solo nella Capitale ma anche nei Paesi della Provincia. «I nostri assi nella manica per farci vince la gara dovrebbero essere la Cesaretti per conto di Sel (…) Coratti che venerdì ce vado a prende un bel caffè e metto in campo anche Cosentino, (...) se perdemo con sti tre, non è un problema... allora perché... per farla bene bene tu devi fa' un accordo con LegaCoop», afferma il presidente della 29 Giugno. Non a caso è proprio quest'ultima ad essersi aggiudicata due appalti per il servizio di igiene urbana a Morlupo (Roma): un affare da 3,26 milioni di euro, come certificato dai dati dell'Authority di vigilanza sui contratti pubblici.

Affrontando il tema dei bandi per le emergenze sociali, i Carabinieri scrivono: «Il consorzio di cooperative Eriches 29, diretto ufficialmente da Buzzi, operava e si sviluppava nel settore pubblico grazie ad una rete di connivenze e compiacenze fornite da appartenenti all'amministrazione comunale sia nel corso del mandato di Alemanno che a seguito dell'elezione di Marino». Eriches, filiazione della 29 Giugno, gestisce infatti: il campo nomadi di Castel Romano, 13 centri di accoglienza (profughi, minori rifugiati, clochard e madri single), cinque centri per persone disagiate e 135 appartamenti da destinare agli sfrattati. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha colto la palla al balzo. «Soltanto un primo cittadino leghista può fare la differenza», ha detto.

D'altronde, non si può passare in poco più di vent'anni da un giro d'affari di qualche migliaio di euro a oltre 50 milioni senza avere un metodo scientifico che è lo stesso Buzzi a raccontare intercettato il 26 maggio 2014. «10 lotti, (...) uno se lo riservano loro, lo danno ad una cooperativa che non è aderente a nessuna delle tre organizzazioni (LegaCoop, Confcooperative e Agci; ndr ) (...

) per gli altri 9 ce li dividiamo secondo le nostre proporzioni: 50 Lega, 35 (...) e 15 Agci, nell'ambito di questi 9 ci saranno delle possibilità», afferma aggiungendo che «vuole dal 3 al 4% su tutti (...), per la politica». L'omicida Buzzi aveva capito come funziona.

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