Un variegato «circo» pro migranti ha trovato le porte aperte al tribunale di Palermo per chiedere risarcimenti danni miliardari e dare addosso il più possibile all'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto tutte le 18 richieste di costituzione di parte civile dei nemici giurati del leader leghista. I migranti veri e propri, teoriche vittime del caso Open arms sono in minoranza, 7 compreso un minorenne, rispetto al «circo» dei talebani dell'accoglienza, che vorrebbero vedere Salvini politicamente appeso a testa in giù.
L'aspetto paradossale è che si tratta di un'armata Brancaleone di sinistra, anche estrema, camuffata dietro sigle di difensori dei diritti dell'uomo con i soldi di Soros, Ong che continuano a sbarcare migranti in Italia e addirittura ecologisti, che in tv si presentano come i bravi ragazzi di Goletta verde sulla qualità delle acque.
La spagnola Open arms, con la sua nave bloccata da Salvini quando era al Viminale, ha dato il via al processo di Palermo. Il fondatore, Oscar Camps si è costituito parte civile. Un personaggio che da anni spara a zero contro il leader leghista. Al suo fianco c'è Ana Isabel Montes Mier, la pasionaria dell'Ong spagnola. La capo missione di Open arms è stata recentemente «graziata» in un processo a Ragusa per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, nonostante la Procura l'accusasse non «di salvare i migranti, ma (...) di portarli ad ogni costo in Italia in spregio alle regole». Le inchieste sulle Ong del mare vanno sempre a finire in bolle di sapone, ma adesso gli ex imputati diventano «vittime» come parte civile.
Ancora più assurdo che sia stata ammessa Mediterranea, la piattaforma nostrana dei talebani dell'accoglienza fondata da personaggi come il no global pluriprocessato no global Luca Casarini. Non solo: la parte civile contro Salvini sta allestendo in gran segreto, in un cantiere tedesco, la Mare Jonio 2, ammiraglia della flotta 2021 che potrà imbarcare fino a 1000 migranti in arrivo dalla Libia.
Altra parte civile è la Cooperazione Internazionale Sud-Sud (Ciss), che sul suo sito proclama «la lotta agli sprechi, le spese militari, i tentativi di fermare le migrazioni con i confini e le ribellioni con la repressione». Per non parlare di Arci l'organizzazione delle case del popolo e dei circoli ricreativi di sinistra, che si definisce «sempre attiva e resistente» evidentemente contro Salvini. Senza disdegnare l'aiuto economico del discusso filantropo George Soros a favore di progetti sulle porte aperte ai migranti.
Il logo di Open society, la fondazione del miliardario americano, campeggia anche sul sito di Asgi, Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, ammessa come parte civile. Assieme ai Giuristi democratici e Cittadinanza attiva, che per Salvini non vorrebbero il processo di Palermo, ma quello di Norimberga. Altra parte civile è Legambiente, che la gente comune pensa si occupi solo di ecologia e clima. Gianfranco Zanna, presidente della costola siciliana aveva dato il via con un esposto al processo contro Salvini a Catania sempre per migranti bloccati. Il suo curriculum politico non lascia dubbi: «Cresciuto tra i giovani comunisti (...) è stato dirigente del Pci e poi del Pds, facendo, tra l'altro, anche il parlamentare regionale dal 1996 al 2001».
Al «circo» delle parti civili anti Salvini vuole
aggiungersi il Comune di Palermo, non si capisce bene per quali danni subiti. L'annuncio è del sindaco, Leoluca Orlando, testimonial della prima ora nelle raccolte fondi per nuove navi delle Ong da schierare nel Mediterraneo.
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