L'ultima follia dei progressisti: "Adesso diamo il Nobel a Carola"

Lo scritore Vargas Llosa: "Carola ha violato leggi stupide e disumane. Che altro poteva fare?"

L'ultima follia dei progressisti: "Adesso diamo il Nobel a Carola"

Carola Rackete, la capitana della Sea-Watch 3, che per 17 giorni ha vagato nel Mediterraneo con 42 migranti a bordo, aveva deciso di sfidare l'autorità italiana e approdare a Lampedusa nonostante il divieto, dopo aver speronato una motovedetta della guardia di finanza. La donna era stata immediatamente arrestata dalla polizia italiana, ma ora c'è chi chiede che venga candidata al premio Nobel per la Pace.

E a farlo non è una persona qualsiasi, ma un altro premio Nobel (questa volta per la Letteratura): si tratta dello scrittore Vargas Llosa, che a Repubblica spiega come la Rackete abbia disubbidito a "leggi irrazionali e disumane", dimostrando invece di agire con "le migliori tradizioni dell’Occidente democratico e liberale, ai cui antipodi si trova la Lega e il suo leader". Allora Llosa si scaglia contro Matteo Salvini, che incarnerebbe, insieme ai suoi seguaci, "comportamenti selvaggi e la barbarie di cui accusano i migranti. Non meritano di essere qualificati diversamente coloro che avevano deciso che i 42 sopravvissuti della Sea-Watch 3, piuttosto che calpestare il sacro suolo d’Italia, potevano annegare o morire di malattia o di fame". Ma quei 42 migranti non sono morti, sono sbarcati in Italia "grazie al coraggio di Carola Rackete", che ora meriterebbe il prestigioso riconoscimento.

A detta dello scrittore, infatti, la capitana avrebbe combattuto il neoofascismo del vicepremier leghista: "Dobbiamo affrontare i Matteo Salvini dei nostri giorni con la convinzione che non sono altro che il prolungamento di una tradizione oscurantista che ha riempito di sangue e cadaveri la storia dell’Occidente e sono stati il nemico più acerrimo della cultura della libertà, dei diritti umani, della democrazia", spiega Llosa.

In Italia, lo Stato di diritto sarebbe morto e per combattere questa

situazione lo scrittore lancia, infine, un appello: "Questo è l'esempio da seguire", quello di una capitana che avrebbe violato una "legge stupida e disumana", perché "dal carcere si esce, dal fondo del mare no".

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