Nuova bufera attorno a Marcello De Angelis, portavoce della Regione Lazio governata da Francesco Rocca. E nuove richieste di dimissioni a poche settimane dal caso sollevato per il post innocentista per i Nar sulla strage di Bologna. Questa volta è il testo di una vecchia canzone a diventare oggetto di critiche. Marta Bonafoni, membro della segreteria di Elly Schlein, riprende un articolo online e incalza sui contenuti delle strofe di «Settembre nero». «Fanpage oggi racconta di una canzone scritta proprio da De Angelis che, tra le altre cose è il frontman e l'autore dei testi del gruppo di rock identitariò 270 bis. Una canzone dal titolo Settembre nero, che è infatti di chiaro carattere antisemita: gli ebrei vengono definiti da De Angelis nel testo della canzone, tra le altre cose, come razza di mercanti». Alle parole della Bonafoni, è seguita una vera e propria sfilza di dichiarazioni. Con Calenda tra i primi: «Questo De Angelis ha passato il limite da molto tempo. Rocca dovrebbe averlo già licenziato. C'è in questo paese un ribollire di schiuma razzista, omofoba e antisemita che va fermato. E Giorgia Meloni non può continuare a far finta di nulla». Stessi toni sono arrivati anche dal Movimento 5 Stelle. Poi è arrivata pure la presa di posizione di Forza Italia Giovani. «Marcello De Angelis? Anche basta. Prima la sparata sulla strage di Bologna e siamo stati zitti. Sarà stato uno scivolone, abbiamo pensato. Si scuserà, abbiamo ipotizzato. Non l'ha fatto e ci siamo passati sopra sperando in un caso isolato. Ora però anche basta», hanno fatto sapere dal coordinamento regionale dei giovani azzurri.
La canzone citata dalla Bonafoni è però datata. E De Angelis lo ha sottolineato, rimarcando il percorso intrapreso dai tempi dei 270bis a oggi. «Il testo della canzone Settembre Nero risale a un «periodo della mia vita in cui non mi riconosco. A rileggere quelle parole oggi provo imbarazzo e orrore, così come oggi non riscriverei altre canzoni realizzate in passato», ha commentato il portavoce della Regione. E ancora: «Negli ultimi vent'anni anni - ha aggiunto - la mia vita è radicalmente cambiata, anche e soprattutto grazie alla mia esperienza umanitaria in Croce Rossa». Poi un altro passaggio su quanto fatto nel percorso di vita: «Ho dedicato anni al rispetto dei valori dell'imparzialità e della neutralità, porta di aiuto a chi soffre e facendo del mio meglio per mettermi al servizio del prossimo senza distinzioni. In questi vent'anni ho radicalmente cambiato la visione della vita, dell'umanità e di me stesso.
Sono consapevole che il testo di quella canzone possa provocare ancora oggi offese e sofferenza. Non posso purtroppo tornare indietro e cancellare il passato. Posso solo impegnarmi ogni giorno per riparare», ha chiosato.Fb
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