Napoli - Napoli è il laboratorio politico dell'Internazionale dei centri sociali, e Giggino è il suo profeta. Il sindaco de Magistris ha due «bracci» operativi: Insurgencia e Potere al popolo. Quest'ultimo si è trasformato in una lista, ed è presente alle prossime politiche con propri candidati e un programma modellato sul Venezuela di Maduro spiega la portavoce Viola Carofalo. Entrambe le sigle hanno ramificazioni internazionali. La prima con l'ex ministro greco Yanis Varoufakis. La seconda con Jean-Luc Melenchon, leader di La France insoumise che è stato in visita nell'ex Opg «Je so Pazzo» pochi giorni or sono. Con loro, «de Ma» tenterà la strada di una lista unica alle Europee. In consiglio comunale, siedono due consigliere espressione di Insurgencia (Eleonora De Majo) e di Ndo, Napoli direzione opposta (Laura Bismuto). Ad antagonisti e movimentisti, l'amministrazione arancione ha lasciato campo libero nella gestione dei beni comuni okkupati su cui stanno indagando, in parallelo, la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti. Il danno erariale stimato è di oltre due milioni e mezzo di euro per il mancato incasso dei canoni di locazione. A cui aggiungere gli 800mila euro circa che, ogni anno, il Comune di Napoli corrisponde, direttamente e indirettamente, per manutenzione e costi di gestione. Sul tema dei beni comuni, nelle scorse settimane, «de Ma» è stato invitato a Milano e a Torino a tenere una sorta di lezione magistrale.
Ai ragazzi del Leoncavallo, nel capoluogo lombardo, il sindaco di Napoli ha spiegato di aver dato «spazio politico» ai centri sociali per liberare le energie dei giovani. Che sono e restano il suo più forte bacino elettorale.
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