Decisiva la faida tra i dem. Obama per il passo indietro e il sostegno dei Clinton

Dietro la svolta un derby tra i pesi massimi del partito. E vecchi rancori

Decisiva la faida tra i dem. Obama per il passo indietro e il sostegno dei Clinton
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Poco prima dello storico passo indietro di Joe Biden come candidato democratico nella corsa per la Casa Bianca, sulla sponda sinistra del Potomac era in corso un derby dei pesi massimi: Barack Obama e Nancy Pelosi contro Bill e Hillary Clinton. Un derby incentrato proprio sul futuro politico dell'attuale comandante in capo, dove il 44esimo presidente americano e l'ex speaker della Camera si sarebbero uniti al coro di chi chiedeva che il presidente in carica si ritirasse dalle elezioni per avere più possibilità di battere Donald Trump.

Il primo per giorni avrebbe sostenuto in privato che il suo ex vice doveva seriamente considerare la fattibilità della sua candidatura, la seconda, invece, sarebbe stata addirittura colei che tesseva la tela per una sostituzione. E quando l'ex speaker è intervenuta alla «Unity Dinner» (la «cena dell'unità»), un evento di raccolta fondi in North Carolina, non ha fatto cenno al futuro di Biden e alla sua candidatura, menzionando solo le sue politiche: «Siete pronti per un presidente democratico?», ha chiesto al pubblico tra gli applausi.

Dall'altro lato della barricata, l'ex inquilino della Casa Bianca Bill Clinton e l'ex segretario di Stato Hillary Clinton hanno sostenuto la decisione iniziale di Biden di restare in corsa. E anzi hanno incoraggiato privatamente i donatori nelle ultime settimane a non abbandonarlo e a continuare a sostenere finanziariamente la sua campagna. Stando a fonti della Cnn, i Clinton sono rimasti in contatto con la Casa Bianca offrendo il loro aiuto, oltre ad aver recentemente chiarito in conversazioni riservate che non importava ciò che gli altri dicevano o pensavano: a meno che Biden non avesse deciso di ritirarsi o i delegati avessero votato per qualcun altro, lui era il presunto candidato del partito.

«È un miracolo. Per una volta Donald Trump ha detto la verità. Questa è l'elezione più importante della nostra vita. E io la vincerò», ha detto solo ieri pomeriggio il comandante in capo su X. Peraltro, dietro la sua determinazione a rimanere in campo, come rivelato ad Axios da suoi attuali ad ex collaboratori, ci sarebbero stati il rammarico e il rancore «persistenti» proprio nei confronti di Obama, per averlo spinto a non correre nel 2016 per lasciare campo libero a Hillary Clinton. Biden all'epoca ha imputato a Obama e al suo staff le pressioni a cui fu sottoposto affinché non scendesse in campo, ma in quella occasione la candidata democratica fu sconfitta da Trump mentre Biden era molto fiducioso del fatto di poter vincere, come poi accaduto nella successiva elezione.

«Barack ha già usato quel lasciapassare nel 2016 quando il suo team lo ha indotto a non candidarsi. Non puoi farlo più di una volta», aveva detto nei giorni scorsi ad Axios un collaboratore di Biden.

Nel frattempo, l'ultimo in ordine di tempo ad aggiungersi alla lista di chi chiedeva pubblicamente il passo indietro dell'81enne presidente è stato il senatore Joe Manchin, che alla fine di maggio ha abbandonato il partito democratico e ora è classificato come indipendente. Biden deve ritirarsi e «passare il testimone a una nuova generazione», ha detto.

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