La destra "gay friendly"

Atreju io la prenderei in parola, e potrebbero davvero andarci molti gay, per sentire, per parlare, per discutere, insomma accettare la sfida, o semplicemente l'invito

La destra "gay friendly"
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Tra i tanti manifesti del prossimo incontro di Atreju, la tradizionale festa di Fratelli d'Italia dall'8 al 15 dicembre, ce n'è uno che è troppo carino: «Anche se credi che tutti i gay siano per forza di sinistra, ad Atreju puoi entrare», con la freccia verso il Circo Massimo. Anche perché è vero che essere gay non significa essere di sinistra, ma dimostra un'apertura che una parte della destra, quella più conservatrice, sta compiendo da anni. Con anche del sense of humor che manca alla sinistra, soprattutto alla comunità LGBTQ+ che, essendo una comunità, si offende per qualsiasi cosa (io sempre stato contrario alle comunità di qualsiasi tipo) e è sempre noiosissima e retorica. È come se, a seconda del tuo orientamento sessuale, dovessi pensare le stesse cose che pensano tutti gli altri e prenderti tutto il pacchetto.

Anche perché essere di destra o di sinistra (con le tante sfumature che ci sono in mezzo tra destra e sinistra) non c'entra niente con la sessualità. In effetti conosco gay che votano a sinistra, e gay che votano a destra, così come conosco etero che votano a sinistra e etero che votano a destra, ma nessuno che voti sinistra o destra perché etero o gay, casomai cambiano solo i partner che ciascuno preferisce.

In passato, tra l'altro, ha sdoganato molto più la cultura gay Silvio Berlusconi nelle sue reti tv di quanto abbia fatto la sinistra. Né possiamo pensare che Armani o Valentino siano comunisti (guarda caso gli LGBTQ+ non li nominano mai).

Quindi Atreju io la prenderei in parola, e potrebbero davvero andarci molti gay, per sentire, per parlare, per discutere, insomma accettare la sfida, o semplicemente l'invito.

Tra l'altro nel post Instagram di Atreju (nell'immagine), sotto la foto del suddetto manifesto, c'è una scritta altrettanto curiosa: «Potresti ricrederti e innamorarti. Ti aspettiamo».

Non si riferisce al ricrederti sulla sessualità (immagino), ma sulla destra. E poi chissà, al di là della politica, potrebbero nascere anche insospettabili amori, chi si ricrede per una ragione, chi per un'altra, chi può dirlo?

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