Diga anti tasse. Draghi rassicura il centrodestra a Palazzo Chigi: "Sulla casa niente aumenti"

È il giorno del faccia a faccia chiarificatore con Mario Draghi e con il ministro dell'Economia Daniele Franco

Diga anti tasse. Draghi rassicura il centrodestra a Palazzo Chigi: "Sulla casa niente aumenti"

È il giorno del faccia a faccia chiarificatore con Mario Draghi e con il ministro dell'Economia Daniele Franco. Un incontro richiesto da giorni a gran voce dal centrodestra dopo le incomprensioni iniziate con la riforma del catasto e proseguite con l'ipotesi di un possibile aumento delle aliquote su titoli di Stato e affitti.

Vista la delicatezza di questo passaggio i leader si vedono in mattinata per fare il punto presso gli uffici del Senato di San Luigi dei Francesi. Al tavolo si siedono Matteo Salvini, con Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, Antonio Tajani con Anna Maria Bernini e Paolo Barelli e Maurizio Lupi. Con loro anche il ministro Giancarlo Giorgetti. Tutti concordano sulla necessità di affrontare la questione in maniera unitaria, con un approccio costruttivo, senza fughe in avanti o volontà di rottura, mettendo in chiaro che l'obiettivo non è cercare lo scontro ma impedire che l'equiparazione del valore degli estimi catastali al prezzo di mercato degli immobili possa far scattare nuove tasse, partendo dal presupposto che l'Imu sulle seconde case è tra le più alte d'Europa.

Definito lo spartito comune i leader del centrodestra di governo, presenti anche Marco Marin per Coraggio Italia e Lorenzo Cesa e Antonio Saccone per l'Udc, si spostano a Palazzo Chigi. Draghi avverte che non ci sarà alcuno stralcio sul catasto. Sia Salvini che Tajani ribadiscono al premier la necessità di non andare a gravare sugli italiani attraverso la leva fiscale, il coordinatore di Forza Italia - partito che peraltro ha introdotto durante l'ultimo governo Berlusconi la cedolare secca sugli affitti - ricorda che la difesa della casa è un elemento fondante e identitario per gli azzurri. Tutti fanno presente che è necessario spazzare via quelle zone d'ombra della delega che potrebbero creare le condizioni affinché i prossimi esecutivi abbiano le armi cariche per poter imporre nuove tasse.

L'incontro produce un risultato «positivo e distensivo». «Abbiamo trovato ampia disponibilità da parte del presidente Draghi a risolvere i problemi» dice Matteo Salvini. «Oggi non c'erano Lega e Forza Italia, c'era tutto il centrodestra di governo, è stata una prova di compattezza notevole. Ora spero che gli alleati momentanei la smettano con le provocazioni». Sull'ipotesi della fiducia sul ddl delega, Tajani mostra ottimismo facendo capire che si lavorerà anche nei giorni festivi su un testo che possa garantire tutti: «I tecnici scriveranno ora delle proposte da sottoporre al governo. Ci rivedremo dopo Pasqua con il premier e ci auguriamo che si possa trovare una soluzione. Se si trova l'accordo non serve la fiducia». «Il nostro obiettivo - aggiunge Salvini - è risolvere i problemi e proteggere la casa, i conti correnti e i risparmi degli italiani che sono a rischio dal caro bollette, luce, benzina e gas». Una convinzione che risuona anche dentro l'Udc. «In Italia abbiamo un 80% di proprietari di casa e non possiamo penalizzare. Piena fiducia in Draghi, che abbiamo visto molto determinato». Dall'opposizione, invece, resta scettica Giorgia Meloni: «Da Draghi solo parole. Le tasse caleranno solo quando questo governo andrà a casa».

In serata va in scena l'incontro tecnico con i sottosegretari al MEF Freni (Lega) e Guerra (LeU) su modifica del sistema duale - su cui l'accordo è definito - e parificazione del valore catastale al valore di mercato, su cui invece bisogna ancora lavorare. L'impressione è che dopo Pasqua si possa arrivare alla fumata bianca e superare l'impasse.

«Abbiamo dimostrato di non cercare pretesti» commenta l'azzurro Alessandro Cattaneo, «ma il catasto è un tema dirimente su cui non faremo passi indietro. Crediamo che il governo ne sia consapevole, attendiamo risposte all'altezza».

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