Il dramma dopo la lite con gli anarchici che picchettavano l'ingresso del mercato

Voleva andare a lavorare, ma si è accasciato a pochi metri dall'ingresso dei mercati generali, stroncato da un infarto dopo una discussione con alcuni anarchici. È morto così Giuseppe De Cesare, ambulante di 49 anni di Givoletto, padre di tre figli. Vittima dell'arragonza antagonista. La cronaca racconta di una notte di tensione al Caat di Grugliasco, di un'alba di scontri tra le forze dell'ordine e 250 manifestanti, lavoratori aderenti ai SìCobas e antagonisti, nell'ambito di una tre giorni di mobilitazione per la Conferenza sulla Carta sociale europea del Consiglio d'Europa. Picchetti, blocchi stradali e tafferugli si sono succeduti per tutta la notte. Poi alle 5 del mattino, quando la situazione sembrava si stesse normalizzando, il tragico epilogo. De Cesare è arrivato al Caat con la sua auto e come ogni giorno stava andando a caricare frutta e verdura da vendere al mercato. Giunto all'ingresso ha trovato un gruppetto di manifestanti che cercava di impedire, o quantomeno di rallentare, il passaggio dei mezzi. L'uomo si è fermato ed è sceso dalla vettura chiedendo di poter passare. «Che c... fai qui, non si lavora, torna a casa», gli avrebbe risposto un anarchico. Quindi c'è stato un diverbio tra l'ambulante e i manifestanti, tra cui due donne.

«Andate a scuola, invece di far perdere tempo a chi si guadagna il pane», avrebbe risposto De Cesare chiedendo loro di farsi da parte. L'uomo è quindi risalito a bordo della sua auto diretto all'ingresso del Caat, ma dopo aver percorso pochi metri si è fermato, è sceso dalla vettura, si è accasciato a terra ed è morto. Sull'episodio è stata aperta un'inchiesta della magistratura. Intanto però è già divampata la polemica.

«Gli scontri di questa notte e il grave lutto che ha colpito tutta la città devono far riflettere sul fatto che siano garantiti i più elementari diritti al lavoro - ha affermato Maria Luisa Coppa, presidente dell'Ascom Confcommercio Torino e provincia -.

È inaccettabile che tali diritti vengano messi periodicamente in discussione da persone e soggetti che nulla hanno a che fare con gli operatori mercatali e con quanti operano quotidianamente all'interno del Caat». E nel pomeriggio il collettivo Askatasuna è passato al contrattacco: «Per quanto ci riguarda, la tragicità di quanto successo è una ragione in più per rilanciare la mobilitazione contro i responsabili della crisi».

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