Un ufficiale italiano spia per la Russia. "Svelati segreti Nato". Espulsi due funzionari. Mosca: "Reagiremo"

Due fermi, alta tensione tra i due Paesi. Di Maio: "Atto di ostilità". Convocato l'ambasciatore Il parlamento russo: "La nostra risposta sarà simmetrica". Il Cremlino: "Avanti con le relazioni costruttive". I timori di Londra e Washington

Un ufficiale italiano spia per la Russia. "Svelati segreti Nato". Espulsi due funzionari. Mosca: "Reagiremo"

Una spy story come non se ne vedevano dai tempi della vecchia Guerra fredda. L'offensiva globale dell'intelligence russa, però, ha subìto un piccolo colpo d'arresto causando una crisi diplomatica con l'Italia. Lunedì sera a Roma, infatti, sono stati colti in flagrante un capitano di fregata della Marina Militare italiana e un ufficiale russo, addetto militare all'ambasciata a Roma. Walter Biot, ufficiale italiano in servizio presso lo Stato maggiore della Difesa, è stato arrestato in un'operazione del Ros dei Carabinieri, dopo un'indagine dell'Aise (il nostro controspionaggio), mentre consegnava documenti segreti della Nato all'emissario di Mosca. I Carabinieri hanno bloccato i due in un parcheggio della capitale, proprio durante lo scambio, che prevedeva un compenso di 5mila euro.

Il capitano di fregata lavorava nel III Reparto dello Stato Maggiore e, tra le altre cose, aveva la gestione di dossier classificati riguardanti i comandi alleati, la Nato e le ambasciate straniere. Walter Biot fotografava i documenti dal monitor del computer e li caricava su una pen drive per poi consegnarli alla spia russa. L'ufficiale della Marina è adesso in carcere in attesa della convalida dell'arresto per spionaggio politico-militare e procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, mentre anche la Procura militare ha aperto un'inchiesta.

Immediata la reazione del governo italiano che ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore di Mosca Sergey Razov, comunicandogli che i due funzionari russi coinvolti nella vicenda sono «persone non grate». «In occasione della convocazione al Ministero degli Affari Esteri dell'ambasciatore russo in Italia, abbiamo trasmesso a quest'ultimo la ferma protesta del governo italiano e notificato l'immediata espulsione di due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda ha commentato il ministro Luigi Di Maio - Ringrazio la nostra intelligence e tutti gli apparati dello Stato che ogni giorno lavorano per la sicurezza del nostro Paese». Il capo della nostra diplomazia è poi intervenuto in Parlamento per comunicare l'accaduto. «Quello che è successo è inaccettabile ed è indubbio che ci saranno delle conseguenze», ha detto Di Maio, «è un atto ostile di estrema gravità». Secondo il ministro degli Esteri, però, «con gli operatori internazionali con cui ci confrontiamo dobbiamo avere sempre un canale di comunicazione che ci consenta di evitare un'escalation». Di Maio ha ribadito che «continueremo ad agire in linea con la nostra collocazione geopolitica e i nostri valori, ma anche a promuovere e a salvaguardare i nostri interessi fondamentali, che richiedono un'interlocuzione critica ma allo stesso tempo costruttiva con la Russia, così come con Pechino, evitando spirali che possano ripercuotersi negativamente sulle nostre imprese, soprattutto in questo momento. Siamo consapevoli - ha aggiunto - che da questi attori provengono sfide e talvolta minacce».

Il Cremlino, per bocca del portavoce Dmitry Peskov, ha tentato ieri di stemperare la tensione, auspicando che «la natura molto positiva e costruttiva delle relazioni russe-italiane continui». Il ministero degli Esteri russo ha invece espresso «rammarico per l'espulsione di due dipendenti dell'ambasciata. Chiariremo le circostanze di questa decisione», avvertendo però che annunceranno «possibili passi in relazione a questa azione che non corrisponde al livello delle nostre relazioni». Più minaccioso il vicepresidente della commissione per gli Affari internazionali della Duma, Alexei Cepa, che ha annunciato: «Saremo costretti a replicare in modo analogo. Ci sarà una risposta simmetrica». Il fatto che l'Italia abbia deciso di rendere pubblici gli arresti per spionaggio, secondo alcuni analisti, è un segnale politico che avrà un'inevitabile escalation sulla crisi.

La Casa Bianca, dal canto suo, ha fatto sapere di avere «piena fiducia» nelle capacità italiane di affrontare le minacce, come dimostra l'operazione portata a termine a Roma. Ma non nasconde la «preoccupazione» per la continua attività russa che rappresenta un problema per la sicurezza nazionale dei Paesi della Nato. In ogni caso, secondo gli Stati Uniti, i documenti classificati venduti alla Russia non avrebbero «un'importanza di particolare rilievo».

Anche Londra ha espresso solidarietà all'Italia. Il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ha elogiato le azioni con cui Roma «ha risposto all'attività maligna e destabilizzante della Russia, pensata per minare l'alleato Nato».

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