Due soldati cinesi catturati da Kiev. Ipotesi disimpegno militare Usa in Europa

"Il coinvolgimento della Cina è un chiaro segnale che Putin è disposto a fare qualsiasi cosa, tranne che porre fine alla guerra"

Due soldati cinesi catturati da Kiev. Ipotesi disimpegno militare Usa in Europa
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Dopo i coreani, i cinesi. Non è chiaro se volontari, mercenari o inviati sul campo da Pechino. Fatto sta che l'esercito ucraino ha catturato due soldati cinesi che si trovavano al fronte nel Donetsk e sono stati fatti prigionieri. La notizia che almeno in parte potrebbe cambiare alcuni equilibri sullo scacchiere internazionale, è stata diffusa dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky mentre il governo di Kiev ha convocato l'ambasciatore cinese per chiedere spiegazione sulla presenza di loro cittadini al fronte. Il tutto mentre l'esercito di Kiev avanza nella regione russa di Belgorod e si lecca le ferite nel Donetsk e, a proposito di equilibri, inizia a circolare l'ipotesi di un disimpegno concreto americano per quanto riguarda lo schieramento di militari in Europa.

«Abbiamo i documenti di questi prigionieri, carte bancarie e dati personali. I cittadini cinesi presenti nei reparti degli occupanti è significativamente superiore a due», ha spiegato Zelensky via social dopo la cattura dei due soldati cinesi. «Il coinvolgimento della Cina è un chiaro segnale che Putin è disposto a fare qualsiasi cosa, tranne che porre fine alla guerra», ha aggiunto il leader ucraino, tornato a chiedere una risposta adeguata all'Occidente. Anche Ursula von der Leyen ha preso posizione sul coinvolgimento, più o meno diretto, di Pechino. In colloquio telefonico con il premier cinese Li Qiang la presidente della Commissione europea ha invitato la Cina a «intensificare i suoi sforzi per contribuire in modo significativo al processo di pace». Il ruolo di Pechino, da sempre molto vicino a Mosca, è finora stato ambiguo riguardo il conflitto. Amicizia con la Russia ma nessun aiuto diretto, o perlomeno in chiaro, in barba alle richieste russe e l'appello continuo alla pace, per una guerra che non interessa al Dragone e che, anzi, potrebbe solo danneggiare gli interessi cinesi.

Sul campo intanto, l'esercito russo ha ripreso il controllo di uno degli ultimi villaggi ancora in mano delle Forze ucraine nella regione di Kursk mentre le forze armate ucraine hanno sfondato le difese russe nella regione di Belgorod. «Continuiamo a condurre operazioni attive nelle zone di confine in territorio nemico, e questo è assolutamente giusto, la guerra deve tornare da dove è venuta», ha detto Zelensky.

Sul fronte intenzionale invece, ecco spuntare il caso Usa. Secondo alcuni funzionari citati da Nbc News, il Dipartimento della Difesa starebbe valutando l'idea di ritirare fino a 10mila dall'Europa orientale, di fatto metà del contingente schierato nel 2022 per rafforzare le difese dei paesi confinanti con l'Ucraina dopo l'invasione russa.

La Polonia, direttamente interessata dall'eventuale provvedimento, ha assicurato con il presidente Andrzej Duda che non ci sarà nessun ritiro dell'esercito Usa, mentre il nostro ministro della Difesa Guido Crosetto ha garantito che, nel caso sarà necessario, «l'Europa sarà in grado tranquillamente di sostituire queste persone con contingenti europei».

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