
Emmanuel Macron e Keir Starmer si sono sentiti ieri telefonicamente per discutere come reagire ai dazi diposti dall'amministrazione Trump. Secondo Downing Street il presidente francese e il premier britannico «hanno convenuto che una guerra commerciale non è nell'interesse di nessuno, ma nulla dovrebbe essere escluso ed è importante tenere le aziende aggiornate sugli sviluppi».
E mentre centinaia di persone hanno protestato ieri nelle principali città europee contro le politiche di Trump, la Germania sta valutando la possibilità di rimuovere un'ingente riserva d'oro da un caveau di New York a causa delle preoccupazioni circa le politiche imprevedibili del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo riporta Bild. Per decenni Berlino ha conservato 1.200 tonnellate della sua riserva aurea, la seconda più grande del pianeta dopo quella degli Stati Uniti, in un caveau della Federal Reserve statunitense a Manhattan. Ora, alti funzionari della Cdu, che dovrebbe guidare il prossimo governo tedesco, stanno discutendo la possibilità di spostarla da New York a causa del timore che Washington non sia più un partner affidabile.
Si muove anche l'Asia. La Cina ha ribadito l'impegno a continuare a proteggere i propri interessi nella controversia tariffaria con gli Stati Uniti. Pechino ha adottato e continuerà ad adottare misure decisive per proteggere la propria sovranità e sicurezza, ha affermato il ministero degli Esteri di Pechino.
La Cina ha risposto venerdì con tariffe di ritorsione del 34 per cento sui prodotti statunitensi e restrizioni all'esportazione di alcune terre rare. Quanto al Giappone, il primo ministro Shigeru Ishiba ha annunciato che «entro la prossima settimana» avrà un colloquio telefonico con il presidente americano Donald Trump per discutere dei dazi del 24 per cento.
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