
Due piazze di sinistra, una diversa idea di Europa. Se a piazza del Popolo i manifestanti che hanno accolto l'appello del giornalista Michela Serra sventolano le bandiere dell'Ue con orgoglio, a piazza Barberini l'estrema sinistra le brucia.
Circa 1500 militanti di Potere al Popolo, di Rifondazione Comunista e iscritti all'Usb hanno sfilato al grido di «Unione Europea assassina, stop riarmo» cantando Bandiera Rossa e Bella ciao. Nel corso della «contromanifestazione» dell'estrema sinistra sono state ben tre le bandiere dell'Unione europea che sono state date alle fiamme con dei fumogeni e sono partiti insulti nei confronti di Giorgia Meloni e di Ursula von der Leyen. «Guerrafondaio/a» era la scritta che campeggiava sui cartelli dei manifestanti dove erano raffigurati i volti dei principali leader europei con i loro volti coperti da mani insanguinate. Lo slogan della sinistra antagonista è stato «Ma quale pacifista, Unione europea lega imperialista». Uno dei cori è stato rivolto proprio verso la manifestazione Pro-Unione europea: «Contro l'odio di Michele Serra che ci porterà alla guerra. Anche se non ci volete siamo qua». Tra bandiere della pace, della Palestina e quelle con la falce e il martello è comparso anche un manifesto con le foto di Meloni, Tajani, Salvini e persino della segretaria dem Elly Schlein con l'elmetto militare in testa, e la scritta «nessuna delega a chi ha votato per la guerra. Costruiamo l'alternativa».
Decisamente diverso il clima che si respirava in piazza del Popolo. Gli organizzatori hanno venduto il quotidiano Repubblica con allegato il manifesto di Ventotene e hanno regalato le bandiere dell'Unione europea che si sono mescolate alle bandiere della pace sventolate dagli iscritti alla Cgil, contrarissimi al piano di riarmo proposto dalla Von der Leyen, e a una decina di bandiere dell'Ucraina. Due vessilli che sembrano non essere in sintonia tra loro. Una donna ucraina, con aria infastidita, dice: «Anche noi vogliamo la pace, ma la pace giusta. Siamo nel cuore dell'Europa e vogliamo entrare nell'Ue». Presenti in piazza anche alcuni manifestanti con le bandiere della Palestina. Una piazza molto composita e con posizioni molto differenti tra loro sul tema del riarmo. «Ci sono molte opinioni, ma bisogna difendere l'Ucraina da Trump e Putin che ormai sono alleati. La pace non può coincidere con la resa dell'Ucraina e, quindi, l'Europa deve avere una forza militare comune», spiega l'ex parlamentare dipietrista Pancho Pardi. «Voglio l'esercito europeo. Se ci fosse, uno come Vannacci andrebbe a lavare i piatti», dice Giuditta Pina, ex deputata del Pd che oggi collabora con l'ong Mediterranea. Un nutrito gruppo di attivisti del Movimento federalista europeo che si rifà ad Altiero Spinelli ha animato la piazza a ridosso del palco. Uno di loro, con indosso una maschera da fantasma, spiega: «Voglio simboleggiare la fine dello Stato-Nazione che non è soltanto morto, ma è anche morte.
Gli europei devono essere in grado di difendersi dai russi e anche dagli americani».Alla Bocca della verità, invece, sfila Marco Rizzo. Pacifista col tricolore che aveva invitato pure il generale Vannacci. Che però ha disertato.
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