Le ultime regole stabilite da Beppe Grillo, e pubblicate sul suo blog, stanno suscitando non poche polemiche.
Sostanzialmente il leader del Movimento 5 Stelle ha stabilito che il programma e la linea politica la decidono gli iscritti e non i parlamentari che, se in disaccordo, potranno perseguire (se rieletti) il loro programma in un'altra forza politica. I parlamentari, nessuno escluso, devono concordare con i responsabili della comunicazione (Rocco Casalino, Ilaria Loquenzi e in Europa Cristina Belotti) qualsiasi intervista, partecipazione a eventi o programmi tv, ma anche post sui social network. E ancora: il M5S "non è di destra nè di sinistra" e non farà "mai alleanze con i partiti che hanno devastato l'Italia negli ultimi decenni". Questa nuova linea che non è piaciuta a tutti. Un deputato 5 Stelle chiede: "Pensate che adesso non scriveremo più post o che chiederemo l'autorizzazione?". Anche dal web trapelano alcuni dubbi. E c'è chi non esita a parlare di "censura".
Nel mirino del leader pentastellato sembra essere finito, pur senza essere nominato, Roberto Fico, attualmente anche vicecapogruppo alla Camera. Tra i commenti c'è chi lo dice chiaramente: "Questa è una tirata d'orecchi a Fico perchè ha contestato l'elogio di Beppe a Trump... ma io caro Beppe non ricordo come linea politica di aver mai votato per associare l'immagine del M5S a Donald Trump. Quindi per la mia opinione, sei tu ad aver arrecato un danno d'immagine al M5S, quindi la sanzione di richiamo dovremmo farla a te. Se invece il problema sono io che non la penso come il capo, sarò ben felice di levare le tende. Cos'è diventato questo Movimento? Tutte queste regole centralizzano la visione d'insieme, ed impediscono una pluralità di idee da condividere". Un altro utente osserva: "Non ho capito quando è stato che gli iscritti inneggiavano a Trump e Putin, o chiedevano di votare con l'Italicum o di aderire ad Alde".
Oltre che come monito a Fico, il post di Grillo potrebbe anche essere rivolto a Carlo Sibilia, deputato M5S ed ex Direttorio, quando aveva criticato il "tentativo di entrare nell'establishment" parlando del fallito accordo con i liberali dell'Alde in Europa. O anche, probabilmente, al deputato Federico D'Incà, ex capogruppo alla Camera, che ieri ha scritto un post per dire "in bocca al lupo a Federico Pizzarotti", ex 5 Stelle, per la sua decisione di ripresentarsi come candidato a sindaco di Parma e ha espresso l'auspicio che un giorno "Pizzarotti e tutte le persone a lui vicino possano tornare a casa, nel M5S".
Anche in rete non sono mancati i commenti: "Beppe sono un elettore M5S e attivista. Ma quando le cazzate le fai tu? Stiamo ancora aspettando le tue scuse ufficiali in merito all'adesione all'Alde. Scuse che hai fatto solo a Farage ma che non hai fatto ai tuoi elettori. Ecco, cominciamo da là". E un altro aggiunge: "A mio avviso i vertici, Grillo e Casaleggio e chi per essi, sono la vera palla al piede del Movimento, il tallone d'Achille. Prima si fanno da parte meglio è". Un altro attivista scrive: "Il mio non è un attacco, vorrei davvero capire cosa ne pensi. Non possiamo ridurre i nostri eletti a dei fantocci, dei robot mossi da migliaia di indici cliccanti. Hai, per quel che conta, la mia più profonda stima per il sogno che hai lanciato e che stai lottando per affermare, ma non dimenticare di fare ciò che nella vita hai saputo fare meglio, ascoltare attentamente per capire. Credo sia un passo falso".
Nelle critiche del web finisce anche Rocco Casalino, responsabile della comunicazione M5S. C'è chi chiede con sarcasmo: "Ma Rocco Casalino non è quello del Grande Fratello?". Un altro domanda: "E chi paga gli errori commessi finora? Rocco Casalino? Vorrei capire com'è arrivato dov'è vista la pochezza del personaggio!". E ancora: "E allora caro Beppe, comincia col cambiare i responsabili della comunicazione, davvero pessimi, ultimamente non ne azzeccano una! Se questi tre incapaci devono dettare la linea ai nostri portavoce da tenere in tutte le loro uscite pubbliche, bisogna che siano tre con le palle quadrate! Gli attuali non sappiamo nemmeno se hanno quelle normali sferiche!".
Un altro militante 5 Stelle sottolinea: "Se ho capito bene un Luigi di Maio che pubblica un post su Facebook deve prima passare per i 3 della comunicazione? Questa mi sembra esagerata, condivido le altre - interviste giornali, presenze in tv - ma i post su FB e sui Social è un'esagerazione e inoltre non potreste mai controllarli tutti con le migliaia di eletti M5S in tutta Italia (tra cui anche consiglieri comunali), senza dimenticare gli attivisti che
sono la colonna portante di tutto il Movimento". Ironico l'ex M5S Walter Rizzetto: "Cosa positiva della nuova stretta di Beppe Grillo verso parlamentari è il controllo preventivo, da parte di Casalino, dei tweet di Sibilia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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