Roma. Nessun caso «La Russa due». L'elezione di Lorenzo Fontana come presidente della Camera prende forma in maniera lineare, con il centrodestra che ritrova l'unità, dopo la plateale frattura consumatasi al Senato, e il candidato della Lega che al quarto scrutinio ottiene 222 voti su 392 votanti.
Questa volta per evitare sorprese le opposizioni decidono di esprimere ciascuna un loro candidato di bandiera, in modo da poter contare i propri voti. Forza Italia, in mattinata attraverso Antonio Tajani, annuncia che voterà convintamente per il ministro per la Famiglia del primo governo Conte. Il Pd decide di scrivere invece il nome di Cecilia Guerra - parlamentare che ha avuto incarichi di governo con i governi Monti, Letta, Conte II e Draghi - che ottiene 77 voti. Il terzo polo decide di «timbrare» la propria preferenza puntando su Matteo Richetti che incassa 22 voti. Il Movimento cinque stelle sceglie l'ex Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho che tocca quota 55. Il conteggio finale indica la presenza anche di 11 schede nulle, ma tra queste ci sarebbero anche quelle sulle quali c'è scritto il nome del governatore della Lombardia Attilio Fontana.
Altre schede, invece, sarebbero state annullate perché riportavano solo il cognome «Fontana» senza l'indicazione del nome o dell'iniziale. Una cancellazione del voto determinata dalla presenza in aula della deputata del M5s Ilaria Fontana. Si registra invece l'assenza dell'azzurro Andrea Orsini, positivo al Covid-19. La Camera a questo punto tornerà a riunirsi mercoledì per eleggere le altre cariche necessarie al suo funzionamento: quattro vicepresidenti, tre questori, otto segretari.
Nel suo discorso il neoeletto presidente saluta Papa Francesco e Umberto Bossi, cita il beato Acutis, Sergio Mattarella e San Tommaso. Promette «validi e proficui rapporti» con Ignazio La Russa e ringrazia Roberto Fico, il suo predecessore, per l'impegno profuso.
«Voglio dedicare un primo saluto al Pontefice Francesco che rappresenta il riferimento spirituale della maggioranza dei cittadini italiani e sta svolgendo un'azione diplomatica a favore della pace senza eguali. Infine, permettetemi un ringraziamento personale a Umberto Bossi, senza il quale non avrei iniziato la mia attività politica. Al pari dei miei predecessori, Fico, Boldrini e Fini, sono giunto alla Camera per promuovere il bene comune per i cittadini. Il mio impegno sarà nel segno del rispetto assoluto della parità di diritti».
Il neopresidente si concentra poi sul carattere multiforme dell'Italia, unendo la difesa delle autonomie alla necessità di non cedere all'omologazione del pensiero. «La nostra è una Nazione multiforme. La ricchezza dell'Italia risiede proprio nella sua diversità e il compito delle istituzioni italiane è proprio quello di sublimare tali diversità, di valorizzarle attraverso le autonomie. Il ruolo del Parlamento non deve prescindere dalla valorizzazione delle diversità e non deve cedere all'omologazione. L'omologazione è uno strumento dei totalitarismi, delle imposizioni centrali sulle espressioni della volontà dei cittadini. Beato Carlo Acutis disse Tutti nascono originali ma molti muoiono come fotocopie. Era un ragazzo di 15 anni. La diversità non è rottura, non è indice di superiorità di alcune realtà su altre, ma è espressione di democrazia e di rispetto della storia. Come ricordato dal presidente Mattarella recentemente, «il ruolo e lo spazio delle autonomie sono decisive».
Infine Fontana promette di svolgere il suo altro incarico avendo come «punto di riferimento i principi della Costituzione che pongono al centro dell'attività politica la promozione e la tutela della persona».
E di fronte alla crisi rivolge un pensiero alle persone più fragili: «E voglio proprio pensare ai 4 milioni di disabili che abbiamo in Italia che soffrono di più e le loro famiglie. E su questo dobbiamo assolutamente impegnarci nel migliore dei modi. Dobbiamo riportare fiducia, speranza, orgoglio e orgogliosamente rappresentare il popolo più bello e creativo del mondo».
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