Pare abbiano attirato più l'attenzione dei media che quella degli elettori. Mentre centrodestra e Movimento Cinque Stelle esultano per i risultati alle elezioni politiche (leggi qui tutti i dati degli scrutini), non si registrano dichiarazioni dalle parti di Potere al Popolo, CasaPound e +Europa.
"Sotto l'1% sarebbe una sconfitta, noi aspiriamo a superare lo sbarramento - ha detto poco dopo la chiusura delle urne il candidato premier di Casapound, Simone Di Stefano - Nell'ultimo mese siamo cresciuti tanto. Siamo stati determinati a non accogliere provocazioni". Adesso i "fascisti del terzo millennio", che oggi hanno denunciato un'altra aggressione ai danni di due propri simpatizzanti, attenderanno i dati reali che usciranno dalle urne. Ma pare difficile che possano superare la soglia del 3% ed entrare in Parlamento come sperato (per ora si parla di qualcosa intorno all'1%).
Stesso discorso vale per Potere al Popolo, il movimento nato poco prima delle elezioni e che si è schierato alla sinistra della sinistra di LeU. "Domani potrebbe succedere qualcosa di incredibile: che un movimento popolare senza appoggi, senza soldi, senz'altra arma che la determinazione e il coraggio arrivi in Parlamento", scrivevano ieri sulla loro pagina Fcebook. Gli exit poll perà davano PaP all'1,1%.
Ma, tolti i risultati de due partti "estremi", a sorprendere è forse il risultato che potrebbe fare +Europa di Emma Bonino. La lista, coalizzata con il Partito Democratco, per ora oscilla intorno al 2,5% (dati degli exit poll).
"Siamo stati bravi perché abbiamo realizzato un progetto politico nuovo nel nome della serietà e dell'Europa, della società aperta, del mercato e della concorrenza - diceva venerdì Bonino - E comunque vadano le cose domenica noi abbiamo già vinto". Ma non superare il 3% potrebbe essere un duro colpo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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