Matteo Renzi esulta. Ma è solo facciata. Quel 5-2 alle regionali non solo gli va stretto, ma non la dice tutta sull'emorragia di voti che ha colpito il Nazareno. Secondo il report dell'Istituto Cattaneo, infatti, la Lega Nord è stato l'unico partito ad aver aumentato i propri consensi. Il Pd ha perso voti rispetto alle elezioni europee del 2014, lasciando sul terreno "oltre due milioni di voti", e alle politiche del 2013, con "una contrazione sostenuta anche se differenziata per regione". Anche Beppe Grillo, che va in giro a fare il gradasso, non ha molto da star sereno dal momento che il Movimento 5 Stelle ha perso ovunque "in voti assoluti". Anche Forza Italia dovrà fare i conti col fatto di aver perso "in modo rilevante rispetto alle precedenti europee e alle politiche 2013".
Emorragia di voti nel Pd di Renzi
Alle elezioni, si sa, non c'è mai un perdente. A modo loro vincono tutti. Forse è anche per questo che Renzi se ne è volato in Afghanistan. Solo in serata, rientrando da Herat, si è deciso a rilasciare un commento ai giornalisti "Il risultato del voto è molto positivo, andiamo avanti dunque con ancora maggiore determinazione nel processo del rinnovamento del partito e di cambiamento del paese". I suoi, per tutta la giornata, si sono comunque prodigati a raccontare che il Pd non solo ha tenuto, ma addirittura vinto. Peccato che, flussi alla mano, non è andata così. Guardando al numero assoluto di voti ricevuti dai maggiori partiti, il Pd ha perso "oltre due milioni di voti rispetto al 2014, ossia alle elezioni più vicine nel tempo (-2.143.003), ma la riduzione è significativa anche rispetto al 2013 (-1.083.557)". A livello di variazione percentuale, il calo rispetto al 2014 è stato del 50,2% e rispetto al 2013 del 33,8%. A giudizio dell’Istituto Cattaneo, "questo risultato negativo può essere attribuito solo in parte al fenomeno delle cosiddette 'liste del presidente' che, anche dove presenti, ottengono consensi molto disomogenei: in Puglia, sconta l’affermazione della lista 'Emiliano Sindaco di Puglia' (154.028 voti, pari al 9,2%), mentre in Veneto la prestazione della lista a sostegno del candidato Alessandra Moretti è poco significativa (3,8%)".
L'exploit della Lega Nord
Solo la Lega Nord ha aumentato i propri consensi. Come evidenza l'Istituto Cattaneo, il partito guidato da Matteo Salvini "ha ricevuto un numero di consensi pari a oltre il doppio di quelli delle elezioni politiche del 2013" con un incremento del 109,4% e 402.584 voti. Comparando il dato del 2015 con quello delle europee del 2014 si evince una crescita in valori assoluti di quasi la metà (+50%) pari a oltre 200mila unità. Grazie a questi risultati, nel centrodestra, la Lega Nord è diventato "il primo partito di quest’area politica (e della potenziale coalizione) in tutte le regioni in cui ha presentato una propria lista". "La crescita in voti assoluti ha consentito al Carroccio di superare Forza Italia - si legge nel report - nel 2015 il peso delle camicie verdi è doppio rispetto a quello delle camicie azzurre".
I Cinque Stelle calano nei consensi
Il Movimento 5 stelle ha ridotto i consensi di "circa il 60% rispetto all’exploit delle politiche del 2013, ma anche rispetto alle europee del 2014 (-40,4%)". In valore assoluto, come fanno notare dall'Istituto Cattaneo, "questa variazione si traduce in una contrazione di voti pari a (-1.956.613) rispetto alle politiche e -893.541 rispetto alle europee". "Da un lato - si legge nel report - il partito di Grillo non riesce a capitalizzare le difficoltà degli avversari in alcuni contesti apparentemente favorevoli, ad esempio in Campania, dove il caso dei candidati 'impresentabili' segnalati dalla commissione Antimafia lasciava forse presagire un risultato più brillante. Anche in Veneto, dove il Movimento ha perso il 75% dei voti del 2013, molti elettori del centro-destra sembrano essere stati riassorbiti dal partito di Salvini. Ciò detto - si legge ancora nell’analisi - non deve essere sottovalutata la capacità del Movimento di consolidare la propria presenza nell’arena elettorale difficile delle regionali, in cui la presenza del leader Beppe Grillo è meno visibile".
Forza Italia tiene solo in Campania e Liguria
Forza Italia ha complessivamente perso il 46,9% rispetto alle europee del 2014 e oltre i due terzi dei consensi avuti alle politiche del 2013 (-67,0%). Secondo l'Istituto Cattaneo, in termini assoluti Forza Italia "ha perso quasi 2 milioni di voti sul 2013 (-1.929.827) e quasi 1 milione rispetto al 2014 (-840.148)". Secondo l’Istituto Cattaneo, il partito di Silvio Berlusconi riesce a limitare le perdite soltanto in due contesti, la Campania e la Liguria.
"Come noto - fanno notare - nel primo caso il candidato era il presidente della Giunta uscente, nel secondo caso si trattava di un esponente azzurro di rilievo nazionale, a conferma che Forza Italia soffre l’assenza di una leadership che ne è stata storicamente la guida".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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