Ventidue anni e il sogno di diventare chirurgo. Elisa Scarascia Mugnozza «a ottobre si sarebbe laureata. Era sempre allegra, era la più grande - sono le parole della sorella - Era stupenda. Mamma ora è andata da lei».
Studiava Medicina e Psicologia alla Sapienza di Roma, ma «voleva scoprire il mondo e l'Erasmus in Catalogna era un modo per farlo». Detto fatto. Da un mese Elisa si trovava a Barcellona.
Nella notte maledetta è salita sul pullman della morte di ritorno dalla festa dei fuochi di Valencia. Una famiglia di accademici, Elisa era nipote di Gian Tommaso, fondatore dell'Università della Tuscia, e di Gabriele, prorettore alla Sapienza.
Il padre Giuseppe, direttore del Dipartimento per l'innovazione dei sistemi Biologici e Agroalimentari a Viterbo, appena saputo dell'incidente ha provato a telefonarle.
Ma il cellulare era già muto e lui ha preso immediatamente l'aereo per volare verso l'incubo, nell'obitorio di Tortosa.Lutto e bandiere a mezz'asta in tutte le strutture dell'Ateneo romano: «Una tragedia che spezza una giovane vita impegnata a costruirsi il proprio futuro».
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