Puoi avere un regno. Puoi portare sul capo la corona. Ma anche se sei regina e ti chiami Elisabetta devi fare i conti con la vita. Che non è poi così male considerati tutti i privilegi e i benefit di cui può godere il sovrano del Regno Unito ma ciò che proprio non è unito è il quadro di famiglia. Prendiamo l'ultimo annuncio, Camilla Parker Bowles sarà regina consorte, proprio lei che ha presto il posto nel cuore del popolo, non soltanto inglese britannico, di Diana Spencer, dunque l'amante astuta pronta a salire sulla carrozza, con tutti gli annessi, lei divorziata, lei non proprio idolo della folla epperò moglie di Carlo il figlio erede, un altro che sta alla simpatia come un ufficiale giudiziario all'uscio di casa.
Carlo ha ricomposto un quadro frantumato dalla scomparsa di Diana, mai si è vista una sua lacrima ma si sa che i principi piangono soltanto nelle fiabe. E quella dei Windsor ha soltanto la cornice fiabesca, il contenuto è pieno di macchie, dal caso Wally Simpson ai vizietti di alcuni parenti e affini, per arrivare alla questione Andrea, il figlio prediletto che oggi è a pie' di letto, chiedendo scusa in ginocchio per le frequentazioni americane. Elisabetta regina non sembra cambiare mai espressione del volto, non c'è tragedia, non c'è anno orribile che smuova lo sguardo, l'immagine del taglio della torta per il Giubileo è sembrata quella di Jack lo squartatore per come Sua Maestà impugnasse il coltello per affettare il regale dolce. Elisabetta si fa scivolare tutto addosso, finge di essere tollerante ma di certo ha accomodato la propria fantastica esistenza a vicende aspre che nulla hanno a che fare con la vita di corte e che corte. Gli stessi comportamenti di Filippo, da lei amatissimo ma ricambiata con alcune fughe poco principesche, sono andate in archivio e la regina mai ha portato in pubblico le questione personali. Settant'anni di regno sono un'esclusiva mondiale ma dentro la sua storia ci sono mille storie non conosciute, non illustrate se non attraverso i soliti sussurri che nelle stanze dei sovrani fanno letteratura da sempre. Ecco perché anche il cambio sul trono è da Lei affrontato come se si trattasse di una formalità famigliare, un testamento letto in anticipo per mettere a tacere voci di contenzioso interno e soprattutto nel tentativo di consolidare nuovamente il monumento Windsor sul quale molti piccioni si divertono a lasciare memorie.
Elisabetta resiste a tutto, anche a se stessa, il bastone al quale si appoggia per un equilibrio meno precario poteva essere un segnale di fragilità e invece è la conferma che la regina sa benissimo cavarsela da sola, il bastone come il coltello della torta, può essere utilizzato secondo necessità, su quel bastone si appoggia tutta l'Inghilterra o i sudditi del regno che credono ancora nella forza di quella famiglia.
Una fede che non ha bisogno di spiegazioni, la stessa fede sulla quale Elisabetta procede nella sua missione, sfidando il vento contrario, il caso di Andrea, le mattane di Harry e della consorte americana, un'altra vicenda che l'ha portata a prendere decisioni pesanti ma è questo ciò che contraddistingue un vero sovrano da altri monarchi che vivono di rendita finanziaria e storica.Elisabetta va oltre la siepe, non ci sono ostacoli che possono fermarla Dio si occupi di salvare l'Inghilterra, la regina sa benissimo come cavarsela da sola.
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