Presentato il «Piano Italia 2025-2030» del dopo Tavares, a chiusura del «Tavolo Stellantis», ecco che il presidente John Elkann fa sapere che interverrà all'audizione in Parlamento, presso le commissioni competenti, in merito alle evoluzioni del settore automotive in Europa e in Italia. Un intervento, questo, più volte sollecitato dai parlamentari, dopo quello avvenuto con l'ex ad Carlos Tavares finito nelle polemiche. Elkann ha anticipato la decisione a Lorenzo Fontana, presidente della Camera, pochi giorni dopo essere stato all'Eliseo e aver parlato del futuro francese di Stellantis con l'«azionista» Emmanuel Macron. E ora, in secondo battuta, tocca all'Italia, il Paese che ha visto nascere la Fiat di famiglia e gli altri marchi iconici tricolori che fanno parte del gruppo.
Il nuovo «Piano Italia» di Stellantis, illustrato il 17 dicembre da Jean-Philippe Imparato, responsabile delle attività europee, presenta luci ma anche ombre. Di fatto, il manager italo-francese si è trovato tra le mani una vera patata bollente dopo l'addio burrascoso di Tavares, e in due settimane scarse ha dovuto rivedere l'intero e complesso pacchetto produttivo italiano. E, soprattutto, avviare una discussione costruttiva con il governo, dopo le recenti frizioni con Tavares, preparando così il terreno al presidente Elkann. Imparato, intanto, mette le mani: «Il 2025 sarà un anno durissimo e avremo ancora cassa integrazione».
Le ombre del «Piano Italia» riguardano soprattutto il futuro di Maserati, ora affidata alle cure di Santo Ficili. È vero che occorre attendere la nomina del nuovo ad di Stellantis e che è stata rivoluzionata la cabina di regia, ma sono mancati dettagli sulla futura programmazione. A Mirafiori la linea delle due sportive GranCabrio e GranTurismo, è ferma; a Cassino il Suv Grecale attende news e non è stata fatta chiarezza su cosa si intende fare del polo di Modena, culla del Tridente, che ora produce la serie Mc20, per il quale l'intenzione è di dargli il ruolo di punto di riferimento dell'alto di gamma. A Modena, tra l'altro, si trova il quartier generale del marchio con tutta la parte tecnica, mentre nel 2025 sarà inaugurata la verniciatura del programma «Fuoriserie». Chiuso invece da Tavares l'«Innovation Lab, sempre nella città emiliana, voluto da Sergio Marchionne. Confermate tra il 2025 e il 2026, a Cassino, le nuove e attese Alfa Romeo Stelvio e Giulia. Per ora sembra prevalere la sola opzione elettrica, ma sono in corso valutazioni in direzione dell'offerta anche di motorizzazioni ibride viste le tendenze dei mercati, una soluzione sicuramente più razionale.
Nota certamente positiva è l'arrivo della piattaforma «Stla Small» a Pomigliano d'Arco: nel 2028 darà vista a due novità «compatte», le preferite dal pubblico italiano, e segmento trascurato negli ultimi tempi da Stellantis come dai concorrenti europei. Faranno compagnia alla sempreverde Panda (ora Pandina). Le ombre, in proposito, riguardano i tempi eccessivamente lunghi (e qui Imparato non ha responsabilità). Sono troppi tre anni prima di scoprire le due novità. Ci avrebbe dovuto pensare prima Tavares, facendo partire il progetto tra il 2025 e il 2026. A Melfi, intanto, se si guarda il piano del 2021, non compare più la produzione della Opel Manta. Per Rocco Palombella e Gianluca Ficco, rispettivamente segretario generale e segretario nazionale Uilm, «i guai produttivi italiani dipendono anche dall'assenza di modelli endotermici negli stabilimenti», rispetto alla scelta tra ibrido ed elettrico.
Imparato, infine, ha nominato Paola De Ferrari come
responsabile per la gestione dei rapporti con la filiera dei fornitori e, caso per caso, dell'insorgere di eventuali difficoltà. Alla manager spetta poi il compito di analizzare il fabbisogno di approvvigionamento di Stellantis.
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