Endorsement pieno: così il Ppe sostiene la corsa degli azzurri. Weber da Tajani: "Forza Italia garanzia per la stabilità"

Sul "fattore Ppe" Forza Italia scommette molto per acquistare peso nel centrodestra alle prossime elezioni

Endorsement pieno: così il Ppe sostiene la corsa degli azzurri. Weber da Tajani: "Forza Italia garanzia per la stabilità"

Sul «fattore Ppe» Forza Italia scommette molto per acquistare peso nel centrodestra alle prossime elezioni. E, nel giorno in cui Silvio Berlusconi mette l'Europa al centro del suo «una pillola al giorno» (per togliere la sinistra di torno), a Roma Manfred Weber si siede accanto ad Antonio Tajani per dire alla stampa italiana ed estera che la sua visita «è per assistere i nostri alleati nel Ppe» di Fi e che nel programma del centrodestra «c'è una garanzia per l'Europa». Il presidente dei popolari europei, che oggi incontrerà a Milano Berlusconi, ha un forte legame con Tajani, vicepresidente del Ppe come di Fi, e lo indica come esempio esperienza e di competenza per i suoi importanti ruoli a Bruxelles, come presidente del Parlamento europeo, prima commissario e sempre demiurgo delle strategie azzurre in Ue. Per Weber in questo «storico momento» due cose sono importanti per il nuovo governo: stabilità («E quello che vediamo a sinistra non ci dà idee in tal senso») ed esperienza-competenza. Fi, dice, è il partito che più di ogni altro ha queste qualità e offre garanzie dal punto di vista dell'europeismo e dell'atlantismo.

Nel simbolo elettorale azzurro figura quello del Ppe, ricorda Tajani, perché «facciamo parte la grande famiglia popolare europea che ha raccolto le eredità di Sturzo, De Gasperi, Schumann». Quanto all'intero centrodestra, Weber risponde a chi fa i distinguo con certe posizioni di Fdi e Lega dicendo che Fi fa parte di una coalizione che nel programma «ha un messaggio chiaro sui punti che riguardano l'Europa». Quanto a possibili derive autoritarie, il presidente del Ppe le spazza via citando i casi di Polonia e Ungheria e dicendo che invece ha «piena fiducia nel senso democratico e istituzionale dell'Italia».

«Vota per il partito popolare europeo, vota per Fi», dice nella stessa giornata Berlusconi nel suo video sui social, identificando il sì al suo partito con quello al Ppe. Perché, appunto, nel centrodestra sono i moderati azzurri a rappresentare i popolari che ai vertici di Bruxelles ricoprono i massimi ruoli. Con l'Udc di Cesa, Fi è portabandiera dei valori europeisti e si distingue dall'euroscetticismo sovranista di Giorgia Meloni (la leader di Fdi guida il gruppo dei Conservatori all'Europarlamento) e ancor più di Matteo Salvini (la Lega è nel gruppo Identità e democrazia).

Ma nella conferenza stampa Weber lancia una segnale di fiducia in tutto il centrodestra che governerà «insieme». Sull'immigrazione Weber e Tajani concordano nel dire che ci sono due lati della medaglia: protezione delle frontiere dai clandestini e rispetto dei diritti fondamentali. Dev'essere doppio l'intervento: accogliere e redistribuire gli stranieri soprattutto profughi nei Paesi Ue e sostenere l'economia dell'Africa da cui proviene il maggior numero di immigrati. «Il blocco navale - dice Tajani- mi sembra difficile a livello giuridico e noi non vogliamo morti in mare, siamo cristiani».

Ogni decisione dev'essere presa a livello europeo, come quella sul tetto del gas. Nessuna incertezza sulla guerra in Ucraina, «aggredita dalla Russia con un'inaccettabile violazione del diritto internazionale» per Weber e Tajani. Il vicepresidente azzurro ricorda che gli europarlamentari di Fi, a cominciare da Berlusconi, hanno sempre votato «nel Ppe contro l'aggressione dell'Ucraina, convinti che si debba fare ogni sforzo per raggiungere la pace ma non c'è pace senza giustizia». Poi aggiunge: «Le giuste sanzioni alla Russia hanno ricadute che colpiscono i Paesi più industrializzati, Germania e Italia e la Polonia per l'emergenza profughi. Sul tetto al prezzo del gas mi pare si stia andando nella giusta direzione, il problema è di tutti e bisogna anche evitare speculazioni come sulla borsa di Amsterdam. Per aiutare famiglie e imprese ci vogliono interventi senza scostamento di bilancio ma se non si riesce bisogna valutare un'altra via, per non far fallire decine di migliaia di imprese».

Il rischio imminente di rubinetti chiusi del gas russo c'è e serve una strategia politica energetica «che aumenti l'estrazione di risorse dall'Adriatico, punti su energie pulite e investa sul nucleare sicuro».

Quando chiedono a Tajani se per Fi sono possibili nuove alleanze, magari con Calenda se prende più del 10%, lui è tranchant: «Il terzo polo non c'è, sarà il quarto, un voto inutile per un partito che alla fine si alleerà con la sinistra, come ha già fatto a Roma».

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