Sposare il futuro. Senza cavalcarlo come uno slogan facile. Energia, sostenibilità & new mobility: tre parole, una scommessa e un equilibrio difficile. Al di là degli slogan e delle mode ci vuole un pensiero innovativo: «Penso innovativo» è il titolo del convegno promosso a Milano dal Giornale, nella suggestiva cornice della Palazzina Appiani, alla presenza dei più importanti player e operatori.
«Può sembrare strano che sia il Giornale a farsi carico di tematiche di solito legate alle battaglie degli ambientalisti- spiega il direttore Alessandro Sallusti - ma anche noi siamo curiosi, vogliamo esplorare il nostro domani, il nostro è un approccio laico, pragmatico. Forse andare in barca come Greta dall'Europa all'America fa sognare ma non è la soluzione, come mettere a terra gli aerei o immaginare una decrescita». Più o meno infelice.
Come gestire la transizione: cambiare sì, ma tutti insieme,e un po' alla volta. Sul palco si alternano molti relatori: da Antonello Ciotti, presidente di Corepla a Laura Cardinali di Safe e Giancarlo Bosser di Generali che racconta le cinque vie delle polizze sostenibili; ancora Libero Cantarella, direttore di Unionplast, che compone in diretta un elogio controcorrente della bistrattatissima plastica, e poi Alessandro Filippi e Massimiliano Garri, pronti ad alzare il sipario sulle sfide lanciate da un colosso come Acea, e il Presidente dell'Aci, Angelo Sticchi, intervistato proprio da Sallusti. «Dobbiamo svecchiare il nostro parco auto che ha un'età media di 11 anni e mezzo - spiega Sticchi - ma le scelte vanno condivise e non imposte dall'alto. L'elettrico è una parte importante, ma non la panacea di tutti i mali, come qualcuno si ostina a far credere». Accarezziamo scenari da fantascienza, ma servono soluzioni senza traumi e strappi; facile in questa rincorsa provocare danni con le migliori intenzioni: «Proprio oggi - aggiunge Sticchi - ho proposto di abbattere del 50% l'Imposta provinciale di trascrizione per chi lascia i modelli euro zero, uno, due e tre passando ai meno nocivi quattro, cinque, sei». Assaggiare il futuro senza farsi stritolare dalla sua mitologia, come fosse un romanzo dalla trama obbligata. «La plastica galleggia negli oceani a fine vita - punge Cantarella - altri materiali danneggiano di più l'ambiente ma pochi se ne accorgono». E poi, attenzione: «L'85 per cento di quelle isole di plastica - ammonisce Ciotti - arriva da dieci fiumi in tutto il mondo. Solo dieci».
Si può convivere con la nostra civiltà, senza anatemi. E intanto mettere a punto progetti innovativi. C'è chi lavora sui rifiuti, come Filippi: «Stiamo portando le macchine per il trattamento nei luoghi in cui si producono i rifiuti. È una rivoluzione che abbatte costi, spostamenti ed emissioni». È la spazzatura a chilometro zero. E c'è ancora Acea sul fronte della mobilità: «Abbiamo un piano - fa il punto Garri - per impiantare a Roma duemila charging station con 4 mila colonnine e lo facciamo dopo aver studiato i comportamenti degli automobilisti seguiti per 450 milioni di chilometri». Ciascuno fa la sua parte. I giornalisti del Giornale - il vicedirettore Francesco Maria Del Vigo e poi Marco Lombardo e Marcello Zacchè - dialogano con il più variegato dei parterre. Perfino i «cattivi» di Uber corrono sulla strada di una globalizzazione green: «Abbiamo introdotto le bici elettriche a Roma - afferma Lorenzo Pireddu - collaboriamo con il governo portoghese e a Nizza garantiamo un servizio fra la stazione della metropolitana e casa». Avanti, dunque. Senza forzature, ma sfruttando i prodigi della tecnica.
Come mostra in conclusione il presidente Michele Canepa, presidente dell'omonima maison della moda allineata al progresso: ecco il chitosan, ricavato dall'esoscheletro dei crostacei, per i filati sostenibili. Così sostenibili che forse piaceranno anche a Greta.
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