Ci risiamo. Stavolta tocca a due brani di Rino Gaetano, A mano a mano e Ma il cielo è sempre più blu che Giorgia Meloni ha accennato, canticchiato, ascoltato domenica in piena notte all'Hotel Parco dei Principi di Roma festeggiando il successo elettorale. «Non se ne può più. Anna, la sorella di Rino, ed io abbiamo detto centinaia di volte che non gradiamo questo tipo di iniziative: Rino è di tutti, e la politica non deve appropriarsene», ha subito commentato Alessandro, nipote ed erede di uno dei cantautori più creativi di sempre e senza dubbio il più sfortunato.
Non è la prima volta che gli eredi Gaetano si lamentano e non è neppure la prima volta che l'utilizzo di un brano in contesti politici crea polemiche, in Italia ma pure all'estero. Per capirci, a ogni giro elettorale, scatta la solita polemica sull'utilizzo di canzoni famose e non si contano gli artisti che, anno dopo anno, se ne sono lamentati. Ci sono pure «pentimenti postumi» come quello di Ivano Fossati che concesse all'Ulivo l'utilizzo de La canzone popolare ma poi se ne pentì: «Prestare una canzone alla politica è una cosa che non consiglio a nessuno».
Qui il problema è più generale. Di chi è una canzone famosa decenni dopo la sua pubblicazione? «È di tutti», come giustamente dice la famiglia Gaetano. Ossia non ha vincolo di mandato: essendo diventata parte della cultura popolare può essere utilizzata liberamente, fatti ovviamente salvi i diritti d'autore. Oltretutto A mano a mano non è neppure un brano di Rino Gaetano, ma è stato scritto (anche) da Riccardo Cocciante che lo ha incluso nel suo album omonimo del 1978. Rino Gaetano non l'ha mai inciso in studio, ma la versione dal vivo registrata in Q Concert del 1981 ha avuto uno strepitoso successo. Quindi, in teoria, anche Riccardo Cocciante ne dovrebbe impedire o circoscriverne l'utilizzo, cosa che, quantomeno al momento, non risulta. Di certo Rino Gaetano è uno dei più «saccheggiati» visto che alcuni suoi titoli come Nuntereggaepiù sono efficaci pure come slogan elettorali (la Lega lo ha sfruttato nel 2018 e la famiglia ha protestato). Le sue canzoni sono diventate titoli di film (Mio fratello è figlio unico del 2007 tratto da Fasciocomunista di Pennacchi) e persino di spot televisivi. Ad esempio la meravigliosa Ma il cielo è sempre più blu (canticchiata dalla Meloni) ha accompagnato una campagna promozionale della Lidl e anche una del Monte dei Paschi di Siena quattro anni prima della drammatica morte del capo della comunicazione David Rossi. Ma nessuno ha eccepito, nonostante di certo quel brano non fosse stato composto da Rino Gaetano per fare pubblicità a una banca.
In conclusione, un brano famoso diventa di proprietà popolare, salvo utilizzi specifici che vengono retribuiti da
compensi adeguati e concordati con autore o eredi. Quindi libertà. A meno che fare pubblicità a una banca sepolta dai misteri sia più onorevole di essere canticchiati a una festa elettorale (di destra o sinistra, per carità).
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