Errori & bugie. Così Zingaretti ha fatto flop

Salvate il soldato Zingaretti dalla vergogna. L'Italia si ritrova Eldorado dei pirati informatici ma nessuno chiede il conto al povero del governatore del Lazio.

Errori & bugie. Così Zingaretti ha fatto flop

Salvate il soldato Zingaretti dalla vergogna. L'Italia si ritrova Eldorado dei pirati informatici ma nessuno chiede il conto al povero del governatore del Lazio. Peccato che per colpa sua l'intricato hackergate che ha umiliato la Regione Lazio abbia anche spalancato una back door, un facile ingresso secondario, agli hacker che stanno facendo scorribande tra i tera della nostra Pubblica amministrazione, che nessuno si immaginava così vulnerabile.

Al suo posto chiunque si sarebbe dimesso. E invece l'ex segretario del Pd si dice «orgoglioso» del lavoro fatto dalla Regione Lazio dopo l'attacco che potrebbe aver cancellato milioni di dati. Il sito è irraggiungibile da una settimana e per tornare alla normalità ci vorranno mesi. Ha speso milioni di euro in server colabrodo, gestiti dalla discussa società LazioCrea, dipinta senza smentite dalle ricostruzioni giornalistiche come una specie di cimitero dei trombati della politica, con leggerezza e pressappochismo. Tanto da non accorgersi neanche che l'intrusione degli hacker sarebbe in corso da molto tempo.

E il backup dei dati? Secondo alcune fonti sarebbe stato fatto sugli stessi server profanati dai pirati informatici, un errore che un ragazzino smanettone di quinta elementare non commetterebbe mai. È vero, i dati sono disponibili ma criptati, quindi impossibili da utilizzare senza il via libera degli hacker. Tante, troppe le nebulose versioni che si sono rincorse, fastidioso il palleggio di responsabilità tra società di servizi, dipendenti distratti e evidenti falle nei sistemi informatici. Illazioni e polemiche che però non sfiorano neanche lontanamente il governatore, esaltato anziché no dai soliti giornaloni che, per molto meno, hanno crocifisso il governatore lombardo Attilio Fontana per il pasticcio di Aria sulla prenotazione delle vaccinazioni.

Fontana non poteva non sapere, Zingaretti invece fa lo gnorri, come fosse un passante, e nessuno ne chiede la testa tranne Fratelli d'Italia, né lui spiega come è possibile che un data center inaugurato nel 2019 sia stato messo così facilmente in ginocchio, mettendo a rischio la privacy dei cittadini. Altro che green pass, l'unico via libera è quello concesso da Zingaretti agli hacker.

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