Esplode il caso Facci in Rai. E il programma è in bilico

Il giornalista contestato sulla vicenda La Russa. "Non riscriverei quella frase". Ora decide il cda

Esplode il caso Facci in Rai. E il programma è in bilico
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Un passaggio di un lungo articolo su Libero e Filippo Facci rischia di vedersi chiudere il nuovo programma su RaiDue prima ancora di iniziare a condurlo. Anzi, prima ancora di firmare il contratto con la Rai. Sarebbe l'epurazione più veloce della storia. La polemica esplode a scoppio ritardato, anche perché appunto si tratta di una sola frase dentro un pezzo ipergarantista che non difende La Russa jr e non accusa la ragazza presunta vittima ma cerca di descrivere la complessità del caso (titolo più equidistante infatti non si può: «Dalla droga al risveglio, due versioni opposte»). Però in mezzo c'è la frase sulla «ragazza di 22 anni indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache». Qualcuno la segnala a Sandro Ruotolo, ex braccio destro di Santoro in Rai ed ex senatore di Leu, ora braccio destro di Elly Schlein che lo ha scelto come responsabile informazione del Pd, o forse è lui che legge i giornali del giorno prima. Comunque sia, Ruotolo spara sulle agenzie con l'obiettivo di affondare l'editorialista di Libero e assestare un colpo alla «Rai meloniana»: «Conviene al servizio pubblico, affidare un programma a Filippo Facci che si esprime così? E che dice il comitato etico della Rai? Il servizio pubblico può consentire una lettura del genere sulle donne? Pensateci bene dirigenti di viale Mazzini. Il servizio pubblico è di tutti ma non può esserlo dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista». Un invito a cancellare subito la striscia che RaiDue ha previsto per il giornalista, «I Facci Vostri», prima del Tg delle 13. Invito subito accolto a sinistra, che nel cda aveva già chiesto di chiudere il programma di Luca Barbareschi per una sua affermazione sulle donne che «denunciano molestie per farsi pubblicità». Parte in quarta la consigliera Rai del Pd, Francesca Bria, «contenuti incompatibili con i valori e le policy del Servizio Pubblico, i vertici Rai sospendano la striscia del giornalista». Stessa richiesta arriva da vari esponenti Pd, dal M5s, dalla sinistra parlamentare (Fratoianni e Bonelli) e anche dal presidente della Fnsi, il sindacato nazionale dei giornalisti, Vittorio Di Trapani, mentre la commissioni pari opportunità dell'Ordine dei giornalisti valuta provvedimenti. Un fuoco incrociato contro il giornalista, un altro caso da montare per l'opposizione.

Il tema donne però mette in difficoltà anche la maggioranza dentro l'azienda. Il programma di Facci dipende gerarchicamente da Paolo Corsini, direttore dell'Approfondimento Rai, giornalista considerato in quota centrodestra. Ieri è stata una giornata di telefonate senza discussioni ufficiali in azienda dato che era domenica, oggi il caso approda sul tavolo dei dirigenti, in vista del cda previsto per martedì dove potrebbe arrivare una decisione ufficiale. Se non si ricuce in tempo, la Bria e la presidente della Rai, Marinella Soldi, potrebbero far fronte comune per segare il programma. Dovranno però tenere conto del mea culpa di Facci: «Riscriverei quella frase? No, perché conta un solo fatto: che la frase non ha portato niente di buono e che ha fatto malintèndere un intero articolo. La professionalità innanzitutto, l'orgoglio personale poi» dice all'Ansa Facci, secondo cui è una polemica «costruita sul nulla» e che da giorni si cercava un incidente per investirne la Rai, «colpevole di avermi proposto una collaborazione per ora non formalizzata.

Chiunque abbia letto l'articolo interamente, e sottolineo chiunque ha convenuto che il mio articolo fosse equilibrato ed equanime». Ma per l'opposizione una singola frase uscita male basta e avanza per aprire un altro fronte contro il governo.

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