Europee, il piano della Lega: "Presto piattaforma sovranista"

In una intervista all’AdnKronos, l’europarlamentare della Lega Marco Zanni ha affermato che ad aprile sarà lanciata una piattaforma sovranista che conterà circa 140 membri. L’obiettivo è unire le rappresentanze di Ecr, Efdd e Enf in un unico gruppo

Europee, il piano della Lega: "Presto piattaforma sovranista"

Grandi novità in vista delle sempre più vicine elezioni europee in programma a fine maggio. Sarebbe quasi certo, infatti, il lancio ad aprile di una grande piattaforma sovranista che potrebbe contare fino a 140 membri. È quanto ha dichiarato all'AdnKronos Marco Zanni, europarlamentare della Lega e uomo di fiducia di Salvini a Bruxelles incaricato di organizzare alleanze in vista del voto.

"Dopo la tornata elettorale in Sardegna Salvini si concentrerà a capofitto sul voto europeo, lanceremo la piattaforma “sovranità” ad aprile, con l'obiettivo di arrivare a quota 130-140 membri".

Una piattaforma, questa, che ha l’intento di raggruppare i partiti della destra europea per ora sparsi in tre gruppi diversi. Se il progetto dovesse andare in porto, il nuovo raggruppamento sarebbe il secondo del parlamento europeo, sorpassando quello dei socialisti.

"Stiamo lavorando ad un asse euroscettico un soggetto a destra che raccolga grandi partiti di grandi paesi, con l'obiettivo di incidere non solo negli equilibri della maggioranza in Parlamento ma anche nelle altre istituzioni della Ue, in Consiglio e in Commissione" ha dichiarato Zanni.

I numeri potrebbero essere di grande rilievo.“Stiamo consolidando la rete di relazioni anche in altri piccoli paesi, dalla Slovacchia a paesi dell'est, come la Bulgaria, paesi baltici. Anche i rapporti con Vox, in Spagna, sono ottimi, nonostante il tema della Catalogna” ha affermato l’europarlamentare leghista.

Quest'ultimo non esclude sorprese anche con quanti oggi si trovano in eurogruppi avversari."Si guarda anche alla delegazione Ppe, dove non mancano gli scontenti, non ci rivolgiamo solo ad Orban, ma a quella frangia di popolari che non vede di buon occhio un nuovo fronte con socialisti. Tra questi i bulgari e delegazioni dell'est Europa e anche il partito al governo della Repubblica ceca, quello di Babis, che oggi sta nell'Alde, ma che con Macron non ha nulla a che spartire".

In questi giorni si sta parlando di chi possa far parte del nuovo gruppo."Di quest'asse il nucleo forte sarà la Lega e Salvini, che non dovrebbe comunque esserne lo Spitzenkandidaten. Ci sarà Marine Le Pen, che è la nostra alleata storica, ci saranno gli austriaci di Fpo, il partito della Libertà, i tedeschi di Afd, alternativa per la Germania e speriamo i polacchi del Pis di Kaczynski" ha riferito ancora Zanni alla stessa AdnKronos.

"Stiamo facendo incontri a cinque, noi, gli austriaci di Fpo, i tedeschi di Afd, i danesi e finlandesi che stanno in Ecr, per avere un fronte unitario, che metta insieme i rappresentanti dei tre gruppi di destra che per ora sono distinti, sperando di poter creare un fronte unico sotto l'ombrello di Matteo Salvini".

Secondo Zanni, sarà proprio Salvini il federatore del soggetto sovranista europeo. L’europarlamentare della Lega, però, ha messo un punto fermo all’ambizioso progetto. "L'unica linea rossa data da Salvini e che l'alleanza con la Le Pen non si discute".

L'esponente leghista da ammesso che ci sono discussioni anche sul nome del futuro gruppo."Al centro del nome ci sarà il concetto di “nazione”. Difficile che invece il nome del Carroccio, la parola “Lega” resti presente semplicemente per la difficile traducibilità in altre lingue. Alcuni di noi, invece, pensando che il termine “Europa” debba essere presente, per non essere additati come quelli che vogliono distruggerla. È chiaro a tutti che al centro della nostra piattaforma ci sarà l'impegno al rispetto del ruolo delle nazioni europee, la loro sovranità, puntando a una riduzione della centralizzazione dei poteri di Bruxelles".

In merito ad un possibile rapporto con il M5s anche in Europa, Zanni si mostra fiducioso. "Esiste la possibilità che i Cinque Stelle, dopo il voto del 26 maggio, possano bussare alla nostra porta per una collaborazione con il nostro gruppo, magari passando per una consultazione dei loro iscritti su Rousseau, come avvenuto per la vicenda Diciotti".

Perché "non possiamo nasconderci che c'è una oggettiva difficoltà dei Cinque Stelle a trovare una terza via in Europa". Per loro "una collocazione diversa tra Salvini e Macron è una cosa che ha poche speranze, visto che per ora solo loro e i croati avranno candidati eletti". Zanni ha voluto, però, sottolineare che ad oggi non ci sono trattative in corso ma solo la disponibilità a valutare una collaborazione su alcuni temi, magari sul modello del contratto di governo siglato in Italia.

Ma queste non sono le uniche novità prospettate dall’esponente leghista all’AdnKronos. Anche il Ppe sarebbe disposto ad accordi con la nuova piattaforma sovranista. Per arrivare alla successione di Juncker "Weber sta pensando a una accordo con la destra, e anche per questo che è attualmente molto prudente sui temi che coinvolgono il governo italiano".

"Lui è in un equilibrio difficile, sa di avere solo il 50% delle possibilità di essere eletto, anche se il Ppe si confermerà primo gruppo in Ue" perché "ci sono delegazioni tra i popolari, che guardano più a destra che dall'altra parte.

Inoltre Timmermans gli farà campagna contro, mettendo il dito sul tema Orban".

"L'accordo a destra lo considera l'unica possibilità per essere eletto e lui potrebbe pensare all'accordo a destra per essere eletto" ha, infine, concluso Zanni

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