"Per una persona che ha amato la vita, quando la malattia ti nega tutto non si gode più di niente. Non è vita questa", dice Damiana, una donna di 68 anni malata di sclerosi multipla che è riuscita ad ottenere l’eutanasia recandosi in Svizzera lo scorso 4 settembre. Così, in un'intervista diffusa oggi da Radio Radicale e rilasciata subito prima del viaggio, la donna spiega la sua decisione. Damiana parla delle difficoltà incontrate, dei costi sostenuti e dell'aiuto ottenuto dall'Associazione Luca Coscioni e da Exit Italia.
La donna descrive minuziosamente tutte le fasi della sua malattia. "Adesso mi trovo relegata a letto - racconta - ho dolori fortissimi, le mie mani tremano. Non voglio aspettare di rimanere paralizzata del tutto. Non basta l’assistenza, la dignità personale ha varie sfumature, e uno che abituato a fare tutto da solo non accetta una assistenza totale, nell’igiene, nella nutrizione".
La procedura per ottenere l’eutanasia ha richiesto più di due anni e circa 10mila euro di spesa. "Martedì avrò una prima visita con un medico - ha spiegato Damiana - il giorno dopo un’altra visita con il medico. Il terzo giorno se non avrò cambiato idea loro mi daranno una bevanda che devi bere da solo, ti fa addormentare e non ti risvegli più. Io potevo permettermelo, ma chi non può che fa?".
Una legge di iniziativa popolare è ferma da un anno in parlamento, lamentano i Radicali: "Ci sono persone che fanno scelte diverse in condizioni peggiori -
dice Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni -. E' un dovere garantire loro l’assistenza necessaria, il punto non è valutare se una vita sia degna di essere vissuta, ma garantire un diritto civile".Guarda l'intervista
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.