Jacopo Granzotto
Nel bollettino meteo la variabile cromatica del sole funziona più di tante inutili parole. Può essere gialla, arancione, rossa. Anche viola, se all'ombra fa 41 gradi. Come a Baghdad da un mese a questa parte o nell'arida Sodom, in Israele. Lì il sole è sempre colorato di viola, ma è la regola e se ne sono fatti una ragione. Eppure questo 2019 farà rivedere i parametri della meteorologia. E anche qualche luogo comune. Prendiamo nota, perché ieri è stata una giornata memorabile in tutta Europa. Mentre ad Algeri non si superavano i 28 gradi e a Il Cairo i 36, a Parigi è stato battuto il record che resisteva dall'agosto 1947: 42,5 gradi. Anche in Inghilterra l'ondata di caldo africana si è fatta sentire con i 39 gradi all'ombra di Londra, gente a torso nudo in metropolitana e permesso di bagnarsi nelle fontane. Nel sud del Paese treni fermi «per troppo caldo» e interrogazione parlamentare.
Ma quello che è successo ieri in tutta l'Europa occidentale servirà a riscrivere la storia della climatologia. In Olanda e Belgio si sono toccati i 40 gradi. Caldo estremo anche nella Germania occidentale con 39,5 gradi a Bonn.
E in Italia non è andata molto meglio. A Firenze 39 gradi, a Torino 38, a Milano, Roma e Bolzano 37, a Napoli 35. E oggi si replica in attesa della provvidenziale pausa prevista per domenica e lunedì quando i termometri scenderanno al nord di 9-10 gradi, al centro di 6-7 e al sud di un paio. Non date retta a chi vi spaccia 15 gradi in meno: impossibile, se non in alta montagna, nel pieno del solleone. Ma basta e avanza per riprendere fiato.
Ma che sta accadendo? Succede che l'anticiclone africano si espande sempre più a nord. E attraversando l'Europa prende tutto il peggio che può, umidità del Mediterraneo compresa. Ma mentre a Parigi, Berlino e Londra da domani si tornerà a regime climatico, in Italia si boccheggerà a oltranza almeno fino a metà settembre. Così dettano i bollettini a lungo termine nella speranza che vangano smentiti.
Una situazione europea anomala sotto tutti i punti di vista (ad eccezione della Spagna e della Grecia che stanno mantenendo temperature normali). In Portogallo l'emergenza incendi non è ancora stata domata. Nei giorni precedenti le fiamme avevano devastato decine di migliaia di ettari di bosco lambendo l'autostrada A4 e costringendo i residenti alla fuga. Il bilancio provvisorio è di 39 feriti. In Svizzera, a Zermatt, il torrente Triftbach è esondato. Nel nord Europa questa anomalia termica termina oggi. In Italia avremo solo una breve pausa. Da domani il tempo peggiorerà, piogge e nubifragi sono in agenda. E come l'anno scorso c'è il serio rischio di trombe d'aria al nord. Liguria di Ponente e Toscana saranno bersagliate dagli acquazzoni.
Domenica il ciclone ci saluta e va a far danni nei Balcani. Sud, Sicilia e Sardegna - che in questi giorni hanno avuto temperature accettabili - rimarranno ai margini del maltempo con prevedibile soddisfazione degli operatori turistici.
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