Sono stati trovati l'uno accanto all'altro, Antonino e Teresa. Lui il macellaio di Lamporecchio, ormai in pensione, lei la sua compagna di una vita. Giovedì sera, erano circa le 22, erano sulla loro auto, stavano attraversando un piccolo ponte nella zona del Quercione a Lamporecchio, quando sono stati travolti dall'acqua del Fosso di Greppiano. Hanno avuto il tempo di chiamare la figlia, una drammatica telefonata che si è presto interrotta. I corpi di Antonino Madonia, settantenne di origine siciliana, e di Teresa Perrone, 65 anni, sono stati ritrovati nella zona di San Pantaleo di Vinci (Firenze). L'automobile era molte decine di metri più in là, rovesciata nel torrente che l'ha trascinata a valle per almeno tre chilometri.
Antonino e Teresa sono solo le prime vittime della furia del maltempo che ha travolto la parte di Toscana tra le province di Firenze, Pistoia, Prato e Livorno. Il conteggio dei morti fino a ieri sera era di sei. I più sfortunati, quelli che quando l'acqua li ha sorpresi non hanno saputo affrontarla. I fragili, gli anziani, i disabili, i soli, gli spaventati.
Spaventati come Alfio Ciolini, 85 anni, morto annegato in appena mezzo metro di acqua nella sua abitazione in via Riva a Montemurlo, tra Prato e Pistoia. Alfio viveva da solo al primo piano e si è trovato con l'acqua alle ginocchia a causa dell'esondazione del torrente Bagnolo. Si muoveva a fatica, con l'uso di un deambulatore che probabilmente però nel momento del bisogno era lontano, forse era stato trascinato via dall'acqua però dall'uso del deambulatore. È caduto o forse si è sentito male e non si è rialzato più, soffocato dall'acqua, vittima di un torrente apparentemente inoffensivo, «mai - dicono i concittadini di Alfio - si ricorda una sua esondazione». Da adesso purtroppo si ricorderà.
Agitati come Teresa Pecorelli, 84 anni, anche lei di Montemurlo. E pensare che la sua abitazione in via Garda non era nemmeno stata allagata. Ma le brutte notizie che arrivavano dal paese e l'ansia di mettere in sicurezza comunque la casa sono stato troppo per lei. Si è sentita male e non si è svegliata più.
Sfortunati come Giovanna Innocenti, 84 anni, trovata morta in giù in una Rsa di Rosignano, nel Livornese. I locali dell'istituto si erano riempiti di pochi centimetri d'acqua per l'ondata di piena di un vicino torrente ed era stato disposto il trasferimento della ventina di ospiti non autosufficienti. Mentre si stavano svolgendo le operazioni una seconda ondata di piena stavolta alta più di un metro e mezzo d'acqua ha sorpreso e travolto il gruppo. I carabinieri sono riusciti a portare in salvo tutti gli ospiti tranne Giovanna, rinvenuta morta in una stanza tra il mobilio che galleggiava.
La sesta vittima, la
più giovane è una donna di 28 anni colpita da malore a Oste di Montemurlo. La donna era cardiopatica e anche se il suo decesso non è direttamente ricollegato all'alluvione, probabilmente è stata provocata dall'agitazione.
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