Discutono sulle scale condominiali, estraggono due pistole e sparano. Terrore in un palazzo in via Francesco Baracca, nel quartiere Novoli, alla periferia nord di Firenze, dove due pregiudicati, Francesco Vescovo, 72 anni e Luigi Innocenti, 52 anni, si affrontano a colpi di grosso calibro dopo una discussione davanti la porta di casa del primo. Almeno sei i colpi esplosi e che hanno ferito entrambi, uno in maniera grave.
Sono le 14 di ieri: ad allertare il 112 i residenti che sentono gli spari. Quando si affacciano sull'androne gli uomini sono a terra in un lago di sangue. Trasportati all'ospedale Careggi, per Innocenti codice rosso e trasferimento in Terapia Intensiva in attesa dell'intervento chirurgico. «I proiettili hanno leso organi interni», chiosano i sanitari. Insomma Far West in pieno giorno nel capoluogo toscano. Le indagini dei carabinieri di Firenze Centro dovranno chiarire il motivo della lite e la provenienza delle armi. Delle due pistole, però, solo una è stata recuperata.
Una questione legata a denaro che il 72enne doveva al 52enne è l'ipotesi più accreditata. Due personaggi ben conosciuti, il primo arrestato più volte per furto, ricettazione, evasione fiscale ed esercizio abusivo della professione di orafo, l'altro un rapinatore di banche. Una lunga carriera criminale quella del 72enne, cominciata con vari furti a Palermo, sua città natale, e finita come ricettatore a Firenze. Vescovo, attualmente ai domiciliari, viene arrestato l'ultima volta nel 2012 dalla Guardia di Finanza: oltre 2,7 milioni di euro evasi con la sua attività abusiva di compro oro. In pratica Vescovo fonde il metallo prezioso, di dubbia provenienza, in due forni, uno a Borgo Ognissanti, l'altro all'interno di un'abitazione in via Cavour. Per le Fiamme Gialle è «uno dei maggiori ricettatori d'oro sulla piazza fiorentina». Secondo la Procura fra il 2008 e il 2010 Vescovo ricetta e fonde più di cento chili d'oro, quasi tutto proveniente da furti. Per raggirare i controlli l'uomo registra l'oro in entrata a ignari clienti. Con lui finiscono in manette due imprenditori di Arezzo e Montevarchi che acquistano i lingotti fusi da Vescovo, il figlio del ricettatore, titolare di un altro compro oro, e la moglie.
Rapinatore seriale, invece, Innocenti. Anche lui balzato alle cronache ma per una rapina in banca nel 2007. Non è il bottino, di appena 500mila euro, a fare notizia, ma il fatto che per assaltare una banca a Pieve San Paolo, comune di Capannori, Lucca, Innocenti va con l'auto della madre.
L'uomo, all'epoca 37enne, appena uscito dal carcere con l'indulto, si presenta allo sportello dell'istituto di credito con parrucca e taglierino. Poi fugge con la Smart. Grazie ai numeri della targa, alla squadra mobile di Firenze e Lucca non resta che aspettarlo sotto casa, nella zona di via Aretina, e arrestarlo.
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