Nuova udienza ieri, a Palermo, del processo Open Arms a carico dell'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che non era presente in aula. Deve rispondere di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio perché nel 2019 negò l'autorizzazione all'approdo a Lampedusa, in Sicilia, alla Open Arms, nave della Ong spagnola Proactiva Open Arms, che aveva a bordo ormai da 19 giorni 147 migranti, tra cui minori, soccorsi in mare.
Il tribunale, dopo una camera di consiglio, ha deciso che non deporranno né l'ex Cancelliera tedesca, Angela Merkel, né l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ex ministro degli Esteri spagnolo. A chiedere la loro audizione era stata, nel corso della precedente udienza, l'accusa rappresentata dai pm Gery Ferrara e Giorgia Righi e dal procuratore aggiunto Marzia Sabella. Non saranno sentiti nemmeno i tre poliziotti richiesti dalla Procura, tre ex vigilantes privati della security di Save The Children che avrebbero contattato Salvini per fornirgli informazioni su quanto sarebbe accaduto sulla nave Ong Jugend Rettet, successivamente coinvolta in un'inchiesta della procura di Trapani. Il processo che ne è conseguito, sulla possibile collusione tra l'equipaggio della nave Ong tedesca e i trafficanti di vite umane, che ha visto l'organizzazione non governativa accusata di aver funto, con la sua nave, da «taxi del mare» per i migranti, si è concluso con l'assoluzione di tutti gli imputati.
L'audizione dei tre poliziotti era ritenuta «irrilevante» da parte della difesa del leader della Lega, l'avvocato Luigi Carta, che ieri ha sostituito in aula l'avvocato Giulia Bongiorno. Il processo Open Arms è stato rinviato al 14 settembre per la requisitoria del pubblico ministero.
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