Si è tenuta in Senato la conferenza Il caso Moro e la guerra fredda italiana: la verità oltre il segreto, organizzata dall'intergruppo parlamentare La verità oltre il segreto. Un'occasione per discutere di uno dei casi più controversi della cronaca e della politica italiana. Il tentativo è quello di raggiungere una verità conclamata, ponendo i paletti in quanto già appurato nelle indagini effettuate nel corso dei 43 anni trascorsi dal suo omicidio. Il caso Moro, però, è solo uno di quelli attenzionati dal gruppo interparlamentare, che ha intenzione di ampliare il raggio d'azione ai casi sospetti del secondo dopoguerra.
La Commissione d'inchiesta su Aldo Moro
"Bisogna fare luce sui fatti insoluti collegati allo scenario internazionale occorsi nel secondo dopoguerra italiano. Per far luce anche sulla vicenda Moro è necessario costituire una Commissione d’inchiesta monocamerale o bicamerale in base alle indicazioni parlamentari, come abbiamo richiesto. Così da scoprire la verità, e non una verità. Lo dobbiamo alle vittime e ai famigliari", così ha dichiarato Federico Mollicone (Fratelli d'Italia), presidente del gruppo interparlamentare. Il deputato, inoltre, ha evidenziato che "indagare su Moro non può che passare dalle indagini sul Lodo Moro, l’accordo per la santuarizzazione del territorio italiano contro gli attentati dei palestinesi".
"Parte di verità nei documenti americani"
Federico Mollicone fa riferimento ad alcune lettere che scrisse Aldo Moro "a ridosso della sua esecuzione, per far capire agli apparati investigativi e ai colleghi di governo dell'accordo fatto coi palestinesi". In queste missive, l'ex presidente del Consiglio parlò della necessità di "richiamare da Beirut Giovannone", perché "lui poteva essere il tramite operativo". Il deputato di Fratelli d'Italia non ha dubbi: "Il Lodo Moro è la vicenda del dopo guerra italiano e della guerra fredda italiana. Dai documenti americani che si stanno via via desecretando potremo avere forse dei nuovi tasselli di questo mosaico". Mollicone, quindi, ribadisce che "importante è la ricerca della verità a 43 anni dai fatti. Perché tutte queste pagine strappate devono trovare una interpretazione di verità. Con questo spirito abbiamo fondato l'Intergruppo".
"Presidenza del Copasir all'opposizione"
Alla conferenza è intervenuto anche Gianni Marilotti, presidente commissione Archivio del Senato della Repubblica: "Non conosciamo tutti gli atti della commissione Moro 2, data la natura statutaria della commissione d'inchiesta, come i cablogrammi di Giovannone. Il segreto eteronomo è una grave difficoltà. Abbiamo desecretato più di un milione di pagine della Commissione Stragi ma il segreto eteronomo blocca l'accesso a numerose fonti". Il deputato del Partito democratico fa una previsione: "Ci vorranno 170 anni per conoscere l'intera verità.
Ho presentato una proposta di legge per risolvere questo problema". Infine, Marilotti ha posto la questione della presidenza del Copasir, che "deve andare a un rappresentante dell'opposizione, è un fatto di democrazia".
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