Al via la "Fiera dell'Utero". E scatta il presidio di Lega e Fdi

Al via "Wish for a baby". Sala sotto accusa per l'ok. Esposto dei meloniani "per prevenire eventuali illeciti".

Al via la "Fiera dell'Utero". E scatta il presidio di Lega e Fdi
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Milano. Non sono bastate interrogazioni parlamentari, mozioni in Consiglio comunale, una polemica accesa da Fratelli d'Italia e Lega ma condivisa negli ultimi giorni anche da Alleanza Verdi e Sinistra, reti di femministe, Arcilesbica e un pezzetto (scarso) del Pd. Oggi e domani allo Spazio Antologico di via Mecenate a Milano, zona Linate, apre «Wish for a baby», ribattezzata la «fiera dell'utero in affitto» o «supermarket dei bimbi». Un evento che sulla carta mette a disposizione «gratuitamente» i «migliori esperti di fertilità» a «tutti coloro che desiderano creare o ampliare la propria famiglia». Ma la deputata Ue Silvia Sardone, che oggi con altri esponenti della Lega sarà in presidio all'ingresso, ricorda che «a Parigi nella stessa fiera erano in vendita pacchetti fino a 100mila euro per avere bambini geneticamente sani». E «parteciperanno aziende che sponsorizzano da anni la surrogata. Noi saremo lì a ribadire il no convinto alla disumana pratica dell'utero in affitto, in netta contrapposizione con le aperture del segretario Pd Elly Schlein e di buona parte della sinistra».

Doppio presidio. Per tutta la durata dell'evento dalle 10 alle 16 sarà presente anche un gazebo di Fdi, per «informare le coppie sulle pratiche lecite e vietate in Italia». In extremis ieri il capogruppo milanese Riccardo Truppo ha depositato un esposto indirizzato a prefetto, questore, sindaco Beppe Sala e Regione che chiede di adottare «ogni misura idonea a prevenire eventuali illeciti» e «predisporre verifiche in loco». Nel mirino in particolare c'è la società Cyros, presente allo stand M50. Nella brochure si presenta come «la banca del seme e degli ovuli più grande del mondo» e propone «un'estesa selezione di donatori (con identità rilevabile e con identità non rilevabile), sottoposti a rigorosi screening. I profili dei donatori contengono informazioni approfondite sulle personalità e sui tratti fisici, in alcuni casi sono disponibili anche le loro foto da adulti». Obiettivo di Cyros è «aiutare nel percorso a diventare genitori, indipendentemente dallo stato civile dall'orientamento sessuale». Nell'esposto Truppo ricorda che in Italia «vige il principio della donazione gratuita di cellule e tessuti di origine umana» mentre sul sito di Cyros compare il prezziario per le singole voci di acquisto, «a titolo di esempio: donatore in esclusiva 45mila euro (iva inclusa), accesso alle foto dei donatori da adulti, per clienti privati in Ue, 250 euro». Basta accedere al sito. I deputati FdI Stefano Maullu, Grazia Di Maggio e Riccardo De Corato alla vigilia hanno ribadito che «è la legge italiana a dire che commercializzare il corpo femminile e trasformare la maternità in un business è un reato. L'utero in affitto è la schiavitù del terzo millennio, che Milano ospiti questa manifestazione è inaccettabile e il sindaco Sala avrebbe dovuto assumersi la responsabilità di verificare gli espositori e fermare tutto. É stato latitante». La fiera «è la punta dell'iceberg di un sistema, basta andare on line e rivolgersi all'estero per aggirare la legge italiana, per questo stiamo chiedendo che la surrogata diventi reato universale». Giorni fa sulla fiera e le polemiche che l'hanno circondata (anche in Consiglio comunale, dove il Pd ha bocciato la richiesta di stop) il sindaco Sala ha buttato la palla a Roma («il tema della maternità surrogata va discusso in Parlamento»). Di Maggio si sarebbe aspettata da lui «parole chiare su una pratica abominevole».

FdI presenterà un'interrogazione al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, durante il question time, «chiederemo che almeno per il futuro non siano più autorizzate manifestazioni analoghe e che Milano, per ora unica città d'Italia a ospitarla, non sia imitata».

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