Sinistra incapace di perdere, incapace di accettare democraticamente il nuovo corso della politica, con la costante volontà espressa di voler imporre la propria ideologia. Non certo una novità per chi segue le dinamiche del nostro Paese, ma sicuramente una conferma di quanto la sinistra sia distante dai principi di democrazia millantati. L'elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato ha scatenato reazioni scomposte, che si stanno replicando in maniera ancora più forte in queste ore che anticipano la probabile elezione di Lorenzo Fontana, nome scelto dal centrodestra e votato in modo compatto dai partiti della coalizione.
Ed è così che nel tweet di Alessandro Zan, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa diventano "figure divisive e reazionarie". L'esponente appena rieletto del Pd si scaglia su Twitter contro il deputato della Lega definendolo "amico di Putin, contro i diritti delle donne, omofobo". E quindi parla di "ossessione della destra contro i diritti" che, nella sua visione distorta del mondo "emerge già nei primi due giorni". Non pago, si è anche esibito nell'esposizione di uno striscione in apertura dei lavori alla Camera contro Lorenzo Fontana. Con lui a reggere lo striscione c'era anche Rachele Scarpa, neo-eletta nel Pd nella quota di giovani under 30. La stessa Rachele Scarpa che appena pochi anni fa si scagliava contro Israele su posizioni fili-palestinesi.
Alessandro Zan è solo uno dei tanti di sinistra che da ieri non trova pace mentre prendono forma le nuove cariche dello Stato di matrice centrodestra. Ma per fortuna c'è chi gli fa notare che è rimasto in silenzio quando il suo partito si è alleato con il M5s di Manlio Di Stefano, che nell'attuale legislatura è stato sottosegretario agli Esteri e che nel 2016 parlava al congresso del partito di Putin, accusando Ue e Usa di aver provocato la crisi di Kiev per accerchiare la Russia.
Attacco frontale a Lorenzo Fontana anche da parte di un'altra esponente del Pd, Pina Picierno, che sceglie Facebook per scagliarsi contro il deputato leghista: "Ultraconservatore, antiabortista e contrario ai movimenti LGBTQ, un lungo curriculum di posizioni filorusse e una grande ammirazione per Marine Le Pen. Questo il filo nero che caratterizza il credo del leghista Lorenzo Fontana. Sarebbe questo l'atlantismo professato nelle ultime settimane dalla premier in pectore?". Non si è fatta attendere nemmeno la voce di Monica Cirinnà, fuori da ogni Palazzo: "Con la candidatura di Fontana a presidente della Camera, le destre unite svelano la loro vera faccia: omofoba, misognina, sessista e filoputiniana. Il re è nudo".
Immancabile l'ennesimo tweet di Rula Jebreal, che sembra non perdere occasione per mettersi in mezzo e spararne una delle sue: "Omofobo, xenofobo e filoputiniano, amico del partito
neonazista greco (che ha al suo interno criminali condannati per omicidio). È questo il profilo del leghista Fontana, in corsa per la presidenza della Camera. Questa estrema destra è una minaccia per l'Italia e l'Europa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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