![Il filantropo pro accoglienza e il sovranista: Soros e Musk simboli globali di due mondi](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2022/07/12/1657640526-agenzia-fotogramma-ipa1051627.jpg?_=1657640526)
Negli ultimi anni lo scenario politico occidentale si è diviso tra due modelli: da un lato chi difende il concetto di nazione, i confini, la libertà di espressione avversando il politicamente corretto, dall'altro chi promuove la società aperta, il multiculturalismo e il globalismo. Interpreti di questi modelli sono due tra gli uomini più ricchi e influenti del mondo, Elon Musk e George Soros. In un contesto politico sempre più polarizzato, dove le sfumature di pensiero vengono meno, è lecito chiedersi verso quale dei due riferimenti - e di conseguenza rappresentanti - l'Europa si sta indirizzando.
Un quesito che si è posto ieri Matteo Salvini intervenendo all'evento dei patrioti europei a Madrid: «In Spagna, in Austria, in Germania e in altri Paesi i popolari devono scegliere fra un passato disastroso e un futuro di cambiamento. I popolari devono scegliere fra il passato di Soros e il futuro di Elon Musk. Noi abbiamo scelto». Non si è fatta attendere la risposta di Forza Italia: «Soros o Musk? Noi siamo eredi di tradizioni più solide», e del Ppe che ha accusato Salvini e Musk di andare «contro i cittadini Ue».
In ogni caso dopo l'endorsement a Donald Trump, il rapporto con Giorgia Meloni, le recenti dichiarazioni a sostegno di Afd in Germania e il lancio dello slogan Make Europe Great Again, Elon Musk è stato accusato di «intromissioni» nella politica europea. Ad attaccarlo sono stati gli stessi esponenti politici che per anni non hanno detto nulla sull'attività di George Soros o addirittura sono stati foraggiati dalla sua Open Society. Fino a poco tempo fa chi menzionava le ingerenze di Soros in un articolo, una conferenza o un politico in una dichiarazione pubblica veniva accusato di complottismo, eppure l'influenza di Soros nella politica italiana ed europea è un fatto innegabile a cominciare dalla speculazione contro la lira (e l'Italia) nel 1992 costata miliardi di lire ai conti pubblici e ai risparmi degli italiani. La sua fondazione «Open Society» inoltre finanzia associazioni, ong e partiti politici anche in Italia con l'obiettivo di spingere la propria agenda esercitando un'influenza ancor più consistente in altre aree come i Balcani e l'Europa orientale dove Soros è considerato dalla destra una vero e proprio avversario. In effetti il flusso di denaro che investe è enorme, solo in Europa e Asia centrale nel 2023 la Open society Foundation ha distribuito 219,9 milioni di euro (pari al 12,6% della spesa globale) e ogni anno le Open Society Foundations erogano migliaia di sovvenzioni a gruppi e individui che lavorano su temi su cui ci concentriamo: la promozione della giustizia, dell'equità e dei diritti umani. L'agenda Soros è chiara e ben definita già dal nome della sua fondazione con cui sponsorizza una società senza confini favorendo l'immigrazione, superando l'identità in nome del globalismo, sponsorizzando il gender e l'ambientalismo radicale.
Di contro ad oggi Elon Musk non ha finanziato partiti europei (ma non è escluso lo faccia in futuro) e la sua visione del mondo è agli antipodi di quella promossa da Soros.
Difesa dei confini, contrasto alla cultura woke, al politicamente corretto, al gender, critica alle entità sovranazionali sono tutti temi che stanno a cuore alla destra europea che, non a caso, ha sposato lo slogan Make Europe Great Again. Difficile dire quale dei due modelli prevarrà, di sicuro le idee di Elon Musk e quelle di George Soros non potranno convivere.
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