Fine dei programmi di inclusione. E il genere "X" via dai passaporti

Al bando le iniziative "woke" nate sotto Biden

Fine dei programmi di inclusione. E il genere "X" via dai passaporti
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La rivoluzione Trump è cominciata. D'ora in poi esisterà solamente la casella «maschio» o «femmina» nei moduli delle agenzie federali. Addio al genere X. Un cambiamento radicale, che riguarderà anche la gestione delle prigioni federali e dei centri per migranti, dove si avranno «spazi riservati a un solo sesso». Sarà anche vietato usare fondi federali per le transizioni di genere, misura che avrà un impatto anche su detenuti e migranti nei centri. E addio ai programmi per l'inclusione e la diversità.

Il presidente eletto lo aveva annunciato un mese fa e ora il momento è arrivato. «Metterò fine al delirio transgender», aveva promesso. «Caccerò i trans dall'esercito e dalle scuole e terrò gli uomini fuori dagli sport femminili», aveva ribadito, avvisando che, «sotto l'amministrazione Trump, la politica ufficiale del governo degli Stati Uniti prevederà che ci siano solo due generi: uomo e donna». Per questo, tra i primi ordini esecutivi firmati ieri, appena insediatosi alla Casa Bianca, ci sono iniziative che puntano ad abolire i provvedimenti basati su genere e sesso, tanto cari ai democratici ed emanati dall'Amministrazione Biden. Via anche i programmi sulla diversità del governo federale. Il primo ordine richiede espressamente alle agenzie federali di trattare uomini e donne biologici come sessi separati, di smettere di promuovere «l'ideologia gender» e di richiedere ad alcune agenzie di tornare a riconoscere solo «maschio» e «femmina» sui moduli. Il Dipartimento di Stato pretenderà ora dai richiedenti di passaporto e visto di indicare «accuratamente» il loro sesso sui documenti ufficiali. Le prigioni federali e i rifugi per migranti saranno tenuti a proteggere «spazi per un solo sesso». Tra le direttive c'è anche il divieto di utilizzare fondi federali per le procedure di transizione. Un secondo ordine pone fine ai programmi governativi Dei (acronimo che per sta per diversità, uguaglianza e inclusione), considerati «radicali e dispendiosi».

Durante la campagna elettorale Trump si era più volte scagliato contro «la dittatura del politicamente corretto» e contro l'ideologia woke, accusata di porre

troppa attenzione sulle rivendicazioni delle minoranze e sulle ingiustizie sociali e climatiche. In campagna elettorale i repubblicani hanno speso 215 milioni di dollari solo in spot televisivi contro le persone transgender.

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